TU MI AMI

Valutazione
Futile, grossolanità
Tematica
Cinema nel cinema, Donna
Genere
Commedia
Regia
Amos Kollek
Durata
88'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Francia, Stati Uniti
Titolo Originale
Happy end
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
Chico Freeman
Montaggio
Jeffrey Mark Harkavy, Luc Barnier

Orig.: Francia/Stati Uniti (2003) - Sogg. e scenegg.: Amos Kollek - Fotogr.(Normale/a colori): Ken Kelsch - Mus.: Chico Freeman - Montagg.: Jeffrey Mark Harkavy, Luc Barnier - Dur.: 88' - Produz.: Alain Sarde, Frederic Robbes.

Interpreti e ruoli

Audrey Tatou (Valerie), Justine Theroux. (Jack), Jennifer Tilly, Laila Robins

Soggetto

Dalla Francia la giovane Valerie arriva a New York con l'obiettivo, promesso alla madre, di affermarsi come attrice. Valerie ha pochi soldi, si arrangia con lavori occasionali e dorme all'aperto, nel cortile proprio sotto le finestre di Jack, uno scrittore di successo da qualche tempo però in crisi di ispirazione. Valerie frequenta senza successo molti provini, entra in contrasto con Jack e un giorno le capita di andare a servizio proprio a casa di Beatrix, la ex moglie di lui. In un'altra occasione in un bar Valerie viene notata da un'agente, che poi risulta essere quella che cura gli interessi di Jack. Questi, seguendo le peripezie di Valerie, trova lo stimolo giusto per scrivere un nuovo copione per il quale pretende che sia lei la protagonista. Il film ha un grande successo e Valerie vince addirittura il premio Oscar. Eccola ancora tuttavia mettersi a dormire nel sacco a pelo sotto la finestra. Qui Jack la raggiunge e le chiede se può stare con lei. Quindi Valerie, lanciatissima, interpreta uno spettacolo musicale con alcune sue amiche.

Valutazione Pastorale

La descrizione delle difficoltà che incontra una ragazza 'qualunque' per affermarsi nello spettacolo in quella giungla che è New York è affidata ad una serie di bozzetti di esile e veramente fragile contenuto. Il lavoro, le delusioni, lo sfruttamento, la tenacia dovrebbero accompagnare le disavventure di questa Cenerentola dai modi candidi e portarla fino al lieto fine: ma tutto, dall'inizio alla conclusione, resta di una frammentarietà irrecuperabile, e il copione è esile nei dialoghi, approssimativo nei ritratti, al limite del soporifero nello scarso interesse che propone. Se doveva servire per il lancio di Audrey Tatou, sguardo sbarazzino e occhi appuntati, sul mercato americano, l'operazione non può dirsi indovinata. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come futile, segnalando la grossolanità di alcuni passaggi. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ma per la sua modestia può anche essere trascurato. Qualche attenzione per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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