“Io sono Babbo Natale”, garbata commedia in ricordo di Gigi Proietti

mercoledì 10 Novembre 2021
Un articolo di: Eliana Ariola

Esce i primi di novembre 2021 nelle sale italiane “Io sono Babbo Natale”, garbata commedia diretta da Edoardo Falcone (“Se Dio vuole”, 2015), che ci regala, a un anno dalla sua scomparsa, l’ultima interpretazione di Gigi Proietti. La Storia. Nella Roma dei nostri giorni incontriamo Ettore, (a cui presta la giusta dose di strafottenza e “cattiveria” il sempre bravo Marco Giallini), che ha appena scontato sei anni di prigione per rapina. Uscito dal carcere senza un soldo, a poche settimane dal Natale, cerca di contattare i suoi vecchi complici, ma questi, invece di ricompensare il suo silenzio, lo buttano letteralmente per strada. Anche la sua ex, dalla quale ha avuto una bambina, lo caccia in malo modo. Ettore si trova, così, a dormire su una panchina in un parco, e qui fa la conoscenza con un gentile e un po’ stravagante signore, Nicola Natalizi (Gigi Proietti, magnifico come sempre), che lo accoglie in casa e gli fa una rivelazione: dice di essere Babbo Natale. Per nulla convinto, ma privo di risorse com’è, Ettore accetta di fargli da assistente. Comincia così una girandola di avventure e magie, a volte un pizzico improbabili, con qualche difetto nella consequenzialità e un finale piuttosto prevedibile, ma perfettamente “logiche” nell’atmosfera “magica” che avvolge ogni vigilia di Natale. Molto belli e accurati gli effetti speciali che, come nelle migliori tradizioni del genere, ci permettono una fantastica trasvolata su Roma, Parigi e Londra a bordo della slitta di Babbo Natale. “Io sono Babbo Natale” è un film semplice e gradevole, pensato per una visione familiare, tutto giocato sulle interpretazioni dei due protagonisti. Proietti e Giallini, a loro agio in una sceneggiatura brillante e gustosa – firmata dallo stesso Falcone –, duettano magistralmente, cesellando due personaggi, certamente agli antipodi, ma entrambi pieni di umanità e dolente garbo. Ettore, ferito dalla vita che si protegge a suo modo con un atteggiamento disilluso e sarcastico; Nicola, che ne persegue tenacemente la “redenzione” mettendolo continuamente alla prova con la sua ingenuità e bontà. Il film si chiude con una dedica: “A Gigi”. In essa c’è tutta l’ammirazione e la nostalgia per un grandissimo attore che ci regalato, a teatro e al cinema, interpretazioni indimenticabili. Dal punto di vista pastorale il film “Io sono babbo Natale” è consigliabile, brillante e adatto a una visione familiare.

Io sono Babbo Natale

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