127 ORE

Valutazione
Consigliabile, Problematico
Tematica
Famiglia, Libertà
Genere
Drammatico
Regia
Danny Boyle
Durata
90'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
127 Hours
Distribuzione
20th Century Fox Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Danny Boyle & Simon Beaufoy tratto dal libro "Between a Rock and a Hard Place" di Aron Ralston
Musiche
A. R. Rahman
Montaggio
Jon Harris

Orig.: Stati Uniti (2010) - Sogg.: tratto dal libro "Between a Rock and a Hard Place" di Aron Ralston - Scenegg.: Danny Boyle & Simon Beaufoy - Fotogr.(Panoramica/a colori): Anthony Dod Mantle, Enrique Chediak - Mus.: A. R. Rahman - Montagg.: Jon Harris - Dur.: 90' - Produz.: Christian Colson, Danny Boyle, John Smithson.

Interpreti e ruoli

James Franco (Aron Ralston), Kate Mara . (Kristi), Amber Tamblyn (Megan), Sean A. Bott (amico di Aron), Treat Wiliams (papà di Aron), Kate Burton (mamma di Aron), John Lawrence (Brion), Clémence Posey (Rana), Lizzy Caplan (Sonja), Fenton G. Quinn . (Blue John)

Soggetto

Aron Ralston, giovane escursionista, affronta una nuova avventura in un canyon dell'Utah. Calatosi in un cunicolo particolarmene stretto, non fa in tempo ad evitare che un masso distaccatosi dalla roccia gli precipiti sul braccio destro, facedolo rimanere schiacciato. In questa posizione di immobilità, Ralston fa appello a tutta la propria capacità di reazione per sopravvivere. Un aiuto gli é offerto dalla telecamerina che riesce a manovrare con la mano libera, aprendo dialoghi immaginari con i genitori, con l'amica, con altre persone che hanno segnato la sua vita. Quando sono passati poco più di cinque giorni, Aron prende una decisione drastica: tagliarsi il braccio per muoversi da quella posizione ormai priva di alternativa.

Valutazione Pastorale

L'episodio é autentico, accaduto in un fine settimana dell'aprile 2003 nel remoto Canyonlands National Park dell'Utah. Riemerso in tempo per farsi curare e riprendere una vita tutto sommato normale, Aron ha descritto quell'esperienza nel libro "Between a Rock and a Hard Place", diventato un best seller e alla base del copione messo in scena da Danny Boyle. "Sapevo di voler portare il pubblico nel canyon dove si trova Aron e lasciarlo lì finché il ragazzo non si fosse liberato (...) Aron ha attinto da una forza vitale che va ben oltre il suo coraggio ed é questo che speriamo di essere riusciti a catturare sullo schermo(..)" così afferma il pluripremiato regista di "The Millionaire". Se é vero che sappiamo già quale sarà il finale, bisogna dire che é tanto più notevole l'abilità di Boyle di creare una tensione emotiva e una atmosfera di claustrofobia compatta nella quale l'unico via d'uscita appare quella della telecamerina, di fatto una sorta di coprotagonista della vicenda. La sequenza del taglio del braccio opera uno scarto verso l'horror visto come il momento più crudo prima del riemergere alla luce. Sia pure con qualche passagio un po' di maniera, la pellicola di Boyle funziona bene come diario di una delle tante sfide che l'individuo sferra alla Natura, uscendone sconfitto. Ma solo fino al prossimo tentativo. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e nell'insieme problematico.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in seguito come proposta nell'ambito di argomemti quali uomo/Natura, sport estremi, coraggio e reazione. Data la tensione soprattutto della parte finale, attenzione é da tenere per minori e piccoli, anche in vista di passaggi televisivi o di uso di DVD e di altri supporti tecnici.

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