20 SIGARETTE

Valutazione
Consigliabile, Realistico
Tematica
Cinema nel cinema, Guerra, Lavoro, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Aureliano Amadei
Durata
94'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Cinecittà Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Gianni Romoli, Francesco Trento, Volfango De Biasi, Aureliano Amadei Francesco Trento, Volfango De Biasi, Aureliano Amadei
Musiche
Louis Siciliano
Montaggio
Alessio Doglione

Orig.: Italia (2010) - Sogg.: Francesco Trento, Volfango De Biasi, Aureliano Amadei - Scenegg.: Gianni Romoli, Francesco Trento, Volfango De Biasi, Aureliano Amadei - Fotogr.(Panoramica/a colori): Vittorio Omodei Zorini - Mus.: Louis Siciliano - Montagg.: Alessio Doglione - Dur.: 94' - Produz.: Tilde Corsi, Gianni Romoli, Claudio Bonivento.

Interpreti e ruoli

Vinicio Marchioni (Aureliano), Carolina Crescentini (Claudia), Giorgio Colangeli (Stefano Rolla), Orsetta De Rossi (Carlotta), Alberto Basaluzzo (Massimo Ficuciello), Edoardo Pesce (Tino), Duccio Camerini (padre di Aureliano), Luciano Virgilio (gen. Ficuciello), Gisella Burinato (Berta Ficuciello), Nicola Nocella (Cico), Vanni Fois (col. Scalas), Giovanni Carroni (gen. Stano), Desirèe Noferini (Angela), Maurizio Romoli . (ortopedico)

Soggetto

Nassirya, Iraq, 12 novembre 2003. In seguito ad un attentato kamikaze al presidio italiano muoino 19 militari italiani, e un civile, il regista Stefano Rolla, sul posto per raccogliere materiali utili al proprio film. A supportarlo come aiuto regista, era arrivato il giorno prima Aureliano, un 28enne antimilitarista che diventa l'unico sopravvissuto alla strage. Dopo un primo ricovero all'ospedale americano di Nassirya, il giovane viene teaferito al Celio di Roma. Lunga degenza, e visite frequenti di politici, militari, giornalisti. E genitori dei soldati caduti.Dopo due anni, Aureliano scrive un libro su quei fatti. Ma gli attacchi di panico sono ancora dentro di lui, e forse non lo abbandoneranno più.

Valutazione Pastorale

Dice Amadei : "Ho elaborato l'evento, guardando tutti gli aspetti delle'sistenza e raccontando, oltre all'attentato in sé, la persona che ero prima, la persona che sono ora, l'umanità che ho incontrato in questa avventura, i sentimenti. Si, perché si tratta di un film di sentimenti, più che di guerra". Da queste premesse, l'esordiente regista ricostruisce i fatti, girando 'in soggettiva', ossia come se lo spettatore fosse lì accanto a lui. Scelta finalizzata a togliere al racconto qualunque artificio di commozione, a favore di un tono secco e asciutto, certo maggiormente aderente allo spirito di scetticismo con cui il giovane si era accostato allo scenario di guerra. Il racconto è vivace, mosso e incisivo fino alla 'messa in scena' dell'attentato. Nella conclusiva parte ospedaliera invece subentra qualche passaggio meno risolto nel tentativo di fondere dramma e commedia. La testimonianza però resta autentica. Una riflessione sul ruolo del (non) eroe nel primo decennio del terzo millennio. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e soprattutto realistico.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto italiano in grado di coniugare cronaca e Storia, di essere insieme testimonianza e memoria. Qualche attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di DVD e altri formati.

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