A LUCI SPENTE

Valutazione
Accettabile, realistico
Tematica
Cinema nel cinema, Politica-Società, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Maurizio Ponzi
Durata
117'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Sharada Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Maurizio Ponzi, Stefano Tummolini, Pietro Spila Maurizio Ponzi
Montaggio
Luca Montanari

Orig.: Italia (2004) - Sogg.: Maurizio Ponzi - Scenegg.: Maurizio Ponzi, Stefano Tummolini, Pietro Spila - Fotogr.(Panoramica/a colori): Luigi Verga - Mus.: - Montagg.: Luca Montanari - Dur.: 117' - Produz.: Giuseppe Di Palma.

Interpreti e ruoli

Giuliana De Sio (Elena Monti), Toni Bertorelli (Ettore Benedetti), Giulio Scarpati (Giovanni Forti), Filippo Nigro (Andrea Gautieri), Andrea Di Stefano (Primo Ratelli), Francesca Perini (Gabriella), Damiano Andriano (Silvio), Ginevra Colonna, Armando De Razza, Aldo Puglisi

Soggetto

Nella Roma del 1943, alcuni cineasti provano, nel clima di paura e confusione, a fare ancora cinema, usufruendo soprattutto del sostegno e dei lasciapassare forniti dal Vaticano. Il produttore Benedetti dà il via in una basilica fuori città alle riprese di "Redenzione". Il regista è Giovanni Forti, antifascista. Gli attori principali, due divi: Elena Monti, e Primo Ratelli, fascista convinto. Nella troupe costretta dalle circostanze a fare vita comune nascono e si intrecciano tante storie d'amore e di politica. La voglia di dare libero sfogo ai sentimenti, la paura, i rastrellamenti degli ebrei, l'arrivo sul set di soldati tedeschi, l'esaurirsi dei fondi. Le dificoltà tuttavia fanno crescere la sensibilità di tutti. Giovanni, il regista, è il primo ad accorgersi dela necessità di far nascere un cinema differente, meno artificioso e più 'vero'. Elena lo asseconda. Ratelli soccombe. Fuori l'arrivo dei soldati americani segnala l'inizio di una nuova storia. E il cinema esce finalmente nelle strade.

Valutazione Pastorale

Uscito nelle sale con molto ritardo rispetto alla realizzazione, questo 'piccolo' affresco sul cinema nelle Roma del 1943 risulta dignitoso e interessante. Il copione, va detto, non dice cose nuove, limitandosi anzi a riproporre il momento della 'scoperta', da parte del cinema italiano del cinema non come maschera ma come specchio della realtà. Nelle figure del regista (omosessuale), degli attori, della troupe Ponzi opera una sorta di sintesi di tutto ciò che di 'nuovo' attraversava il cinema italiano in quei difficili momenti, gettando le premesse per un periodo, il neorealismo, per altro poi rivelatosi breve e sopraffatto dalla mai scomparsa commedia 'italiana'. Sul piano della memoria il recupero è affettuoso e sentito, offrendo tra l'altro a Giuliana De Sio l'occasione per una convincente prova d'attrice, nel momento topico del 'guardarsi allo specchio' ad interrogarsi sul proprio mestiere. C'è forse troppo, nel racconto, con qualche passaggio e qualche personaggio meno risolto. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, e nell'insieme realistico. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato come proposta anche didattica per la conoscenza di un period centrale del cinema italiano.

Le altre valutazioni

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