A PRAGA

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Cinema nel cinema, Famiglia - genitori figli, Guerra
Genere
Drammatico
Regia
Ian Sellar
Durata
97'
Anno di uscita
1992
Nazionalità
Francia, Gran Bretagna
Titolo Originale
PRAGUE
Distribuzione
Columbia Tri Star Films Italia
Musiche
Jonathan Dove
Montaggio
John Bloom

Sogg. e scenegg.: Ian Sellar - Fotogr. (Panoramica/a colori): Darius Khondji - Mus.: Jonathan Dove - Montagg.: John Bloom - Dur.: 97' - Produz.: Christopher Young Films, London; Hachette Premiere, Paris.

Interpreti e ruoli

Alan Cumming (Alexander Novak), Sandrine Bonnaire (Elena Kalenkova), Bruno Ganz (Josef), Henri Meiss (Paul), Raphael Meiss (Ralph), Hana Gregorova (Jana), Lasislan Lamoda, Nelly Gaierova, Luba Skorepova.

Soggetto

Viaggiando di notte in treno verso Praga, il giovane Alexander Novak cerca di accarezzare le gambe di una donna addormentata, ma un uomo maturo gli fa male alla mano, per dissuaderlo dal riprovarci. Al mattino, Alexander viene svegliato nel treno vuoto dalla donna delle pulizie, scende, si inginocchia e bacia la terra: è la sua patria d'origine, che non ha mai visto. Il giovane si reca all'archivio cinematografico, per parlare con Elena Kalenkowa, che scopre essere la donna del treno, e che sorprende in ufficio, mentre ha un incontro erotico con Josef, l'uomo che l'ha difesa da lui, e che è il suo direttore ed amante. Novak chiede di visionare un cinegiornale del 1941, in cui sa che sono stati ripresi i suoi parenti, ora tutti morti. Egli vuol vedere i loro volti, perché ha conosciuto solo sua madre (lui nel '41 aveva 6 anni), anch'essa defunta. Mentre Elena, che ha promesso di aiutarlo, cerca di ritrovare il filmato, Alexander fa amicizia con Josef, un intellettuale disincantato. Frequentando Elena, Alexander si innamora di lei: costei lo conduce in casa sua, dove hanno un rapporto amoroso, durante il quale gli impedisce di usare il profilattico, perché dichiara di volere un bambino. Da allora i rapporti fra Elena, Alexander e Josef diventano sempre più complicati: la donna cerca di dividersi fra i due, e non vuole essere proprietà di nessuno, ma non accetta di abbandonare l'amante maturo. Quando la donna confessa al giovane di aspettare un figlio da lui, questi, dopo una prima esitazione nell'accettare la responsabilità, chiede inutilmente ad Elena di unirsi a lui. Frattanto Elena trova il cinegiornale cercato e si commuove, visionandolo, dopo aver visto come sono stati assassinati i parenti di Alexander, poi lo consegna al giovane, raccomandandogli di averne molta cura. Ma, per una serie di circostanze contrarie, Alexander non riesce a visionare il filmato, che finisce bruciato. Accusata Elena di aver agito deliberatamente in modo da impedirgli quella visione, Alexander decide di partire.

Valutazione Pastorale

Questo film di Ian Sellar pieno di simboli spesso poco chiaro alterna a brani ben riusciti e commoventi, come quello del cinegiornale, con la cattura degli ebrei, altri che invece risultano dispersivi e ripetitivi. Assai bella è la fotografia, specie quando presenta la Praga notturna. Il tema della ricerca di vittime del nazismo non e nuovo, ma qui si unisce ad un'atmosfera che vuol essere decisamente kafkiana, specie nelle scene della cineteca. Dal punto di vista pastorale, il film è inaccettabile, perché, oltre al mostrare immagini lascive, con dialoghi molto espliciti, insiste a lungo su di un rapporto amoroso, nel quale la donna vorrebbe tenersi tutti e due gli amanti: Josef, l'uomo maturo, e Alexander, il giovane. Bruno Ganz e Sandrine Bonnaire sono abbastanza efficaci nei ruoli di Josef e di Elena, mentre Alan Cumming non è sufficientemente intenso per il personaggio di Alexander, risultando poco espressivo.

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