Orig.: Giappone (2002) - Sogg. e scenegg.: Shinya Tsukamoto - Fotogr.(Panoramica/bianco, blu e nero): Shinya Tsukamoto - Mus.: Chu Ishikawa - Montagg.: Shinya Tsukamoto - Dur.: 77' - Produz.: Shinya Tsukamoto - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Asuka Kurosawa (Rinko), Yuji Koutari (Shigehiko), Shinya Tsukamoto (Iguchi), Tomoro Taguchi (redattore), Susume Terajima (giovane poliziotto), Mansaku Fuwa (negoziante di alimentari), Teruko Hanahara . (madre di Shigehiko)
Soggetto
Rinko e Shigehiko sono sposati, non hanno figli, fanno una vita improntata sopratutto al lavoro. Un giorno Rinko riceve una busta: dentro ci sono foto che la ritraggono mentre è dedita ad atti di onanismo. Poi un uomo la chiama: per restituirle i negativi non le chiede soldi, ma di indossare una minigonna, comprare un vibratore, camminare nel centro commerciale. Per caso anche Shigehiko trova una delle foto della moglie. Allora l'uomo lo contatta e lo trascina in un club privato dove lo obbliga a guardare scene lascive e terrificanti. Quando cerca di allontanarsi, Shigehiko viene picchiato dall'uomo. Finalmente, sotto una pioggia battente, arriva la polizia. L'uomo viene arrestato. Marito e moglie tornano a casa e si lasciano andare ad un rapporto amoroso.
Valutazione Pastorale
Presentato due anni fa a Venezia, il film si risolve in una ininterrotta (ma per fortuna breve) esercitazione formale dentro la quale il regista fa scorrere una inesistente e immotivata storia. Preziosa fotografia a tre colori (il bianco e il nero si mescolano con il blù), immagini sgranate, taglio nervoso e quasi sperimentale: dovrebbero esser le premesse stilistiche per una vicenda dai contorni 'maledetti'. Invece ben presto vince la noia. I 77' sembrano due ore, non c'è niente da raccontare se non lo stiracchiato inseguimento tra l'uomo, la moglie, il marito all'insegna di pretestuose indecisioni, ribellioni, ritrosie, finte paure, inesistente suspence. Il voyeurismo del racconto prevale senza che mai se ne intravedano le motivazioni, se non quelle solamente commerciali. Ancora una volta certo cinema giapponese naufraga nel voler essere torbido senza sapere quale strada imboccare decisamente. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come inaccettabile, e del tutto negativo.
UTILIZZAZIONE: è da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze. Molta attenzione è da tenere in previsione di passaggi televisivi.