ACHILLE E LA TARTARUGA

Valutazione
Consigliabile, Problematico
Tematica
Libertà, Metafore del nostro tempo
Genere
Drammatico
Regia
Takeshi Kitano
Durata
119'
Anno di uscita
2009
Nazionalità
Giappone
Titolo Originale
Akires to kame
Distribuzione
Ripley's Film
Soggetto e Sceneggiatura
Takeshi Kitano
Fotografia
(Panoramica/a colori): Katsumi Yanagijima
Musiche
Yuki Kajjiura
Montaggio
Yoshinori Ota
Produzione
Masayuki Mori

Interpreti e ruoli

Beat Takeshi (Machisu), Kanako Higuchi (Sachiko), Yurei Yanagi (Machisu giovane), Kumiko Aso (Sachiko giovane), Akira Nakao (Kuramochi), Masatoh Ibu ( padre di Machisu), Eri Tokunaga (Kikuta), Nao Omori . ( gallerista)

Soggetto

Da bambino Machisu, figlio unico di un ricco collezionista d'arte, viene incoraggiato a seguire la propria passione per la pittura. Quando resta orfano, il giovane Machisu, senza i privilegi di nun tempo, riesce a pagarsi gli studi all'accademia lavorando in officina. Per niente apprezzato dalla critica, Machisu sposa Sachiko, che crede in lui, e si dedica con sempre più enfasi alla compiszione dei quadri. Ormai quasi anziano, Manchisu, ancora ignorato dal pubblico, si lascia andare ad esperimenti che oltrepassano la tolleranza di chi gli sta vicino, compresa la figlia adolescente. Ormai Manchisu vive come un barbone. Solo Sachiko ha la forza per portarlo via dalla strada.

Valutazione Pastorale

Sentiamo direttamente Kitano: "Affronto il conflitto del regista tra la creatività e il successo commerciale. Il problema del successo diventa secondario quando si è coinvolti nel processo creativo che basta a se stesso. Pretendere anche il successo sarebbe chiedere troppo. Se ci si abbandona al processo creativo, il percorso diventa arte in se e deve essere sufficiente. E' questa la conclusione alla quale il pittore protagonista giunge alla fine. La mia conclusione personale rispetto al cinema e allo spettacolo é che é comunque importante continuare a lavorare e recitare a qualunque costo". Nella dichiarazione ci sono tutti gli elementi che fanno capire l'ampiezza dei temi trattati. Dopo tanti titoli, ora poetici ora ironici, Kitano, pittore lui stesso nella vita, riflette sul proprio 'mestiere' di autore e di uomo di spettacolo. Questa versione giapponese dell' "8 1/2" felliniano ha dunque molti elementi di interesse, anche se il copione ha momenti di ripetizione e di confusione. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e nell'insieme problematico.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria. Per il suo spessore e il taglio narrativo, si indirizza meglio per proiezioni d'essai e mirate.

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