ACQUA E SALE

Valutazione
Complesso, Discutibile, dibattiti
Tematica
Donna, Libertà, Mare, Matrimonio - coppia
Genere
Drammatico
Regia
Teresa Villaverde
Durata
117'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Italia, Portogallo
Titolo Originale
Agua e sal
Distribuzione
Gruppo Pasquino
Musiche
brani di autori vari
Montaggio
Andree Davanture

Orig.: Portogallo/Italia (2001) - Sogg. e scenegg.: Teresa Villaverde - Fotogr.(Panoramica/a colori): Emmanuel Machuel - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Andree Davanture - Dur.: 117' - Produz.: Paulo Branco.

Interpreti e ruoli

Galatea Ranzi (Ana), Joaquim De Almeida (il marito), Alexandre Pinto (Alexandre), Miguel Borges (lo straniero), Lucia Sigalho (la signora), Maria De Medeiros (Vera), Chico Buarque . (l'amante)

Soggetto

In Portogallo, in un paesino vicino al mare, Ana vive un momento particolare della propria vita. Sta per separarsi dal marito e nello stesso tempo lavora ad un progetto grafico personalissimo che la impegna sul piano dell'immaginario. Per lasciarla sola a riflettere, il marito di partire per l'Italia, portandosi dietro la loro bambina. Ora Ana passa molto tempo a passeggiare in paese e lungo il mare. Qui avvicina Alex, un ragazzo cui é proibito di entrare nella casa di fronte per assistere la fidanzata. A questa vicenda Ana comincia ad interessarsi e, poco dopo, ad appassionarsi, quando Alex le chiede esplicitamente di aiutarlo a rivedere Emilia, la fidanzata. Dopo aver ricevuto la visita dell'amica Vera, Ana va all'aereoporto. La figlia, che doveva tornare, non c'é. Non riuscendo ad avere notizia, Ana sale sull'aereo, arriva a Milano, prende la figlia e torna indietro. Un amico di Ana arriva a casa. I due si abbracciano. Infine torna il marito, vorrebbe restare con lei, ma Ana lo tiene fuori. Finalmente Alex ed Emilia si sono ricongiunti. Ana prende la macchina e va via nella notte.

Valutazione Pastorale

Si tratta di una storia oltremodo confusa e criptica, affidata ad una serie di fatti slegati e spezzettati, ruotanti intorno alla protagonista, donna giovane vista nel momento di una risistemazione del proprio mondo affettivo e creativo. Il racconto oscilla tra realtà e immaginazione, frantumato in mezze frasi, discorsi abbozzati, personaggi che arrivano e scompaiono: tasselli di vicende impossibili da rimettere in piedi. Si seguono a fatica le evoluzioni di crisi parallele che si cristallizzano in sfumature senza scavo e con poco calore. Riflesso forse di una realtà e di un Paese (il Portogallo) divisi tra poesia e concretezza, tra antico e moderno (ricordiamo il cinema di De Oliveira), il film scava nell'idea di segregazione, di solitudine, di recupero della personalità e degli affetti più autentici. Dal punto di vista pastorale, il tono tutto 'di testa' e intellettuale ne frena molto la comprensione, e il film é da valutare come discutibile, complesso, adatto a dibattiti. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film é da utilizzare in situazioni mirate, come occasione di confronto con una realtà, il Portogallo, poco frequentata e poco conosciuta.

Le altre valutazioni

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