ACTORS

Valutazione
Accettabile, semplice
Tematica
Teatro
Genere
Farsesco
Regia
Conor McPherson
Durata
91'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
Actors
Distribuzione
Bim Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Conor McPherson Neil Jordan
Musiche
Michael Nyman
Montaggio
Emer Reynolds

Orig.: Gran Bretagna (2002) - Sogg.: Neil Jordan - Scenegg.: Conor McPherson - Fotogr.(Panoramica/a colori): Seamus McGarvey - Mus.: Michael Nyman - Montagg.: Emer Reynolds - Dur.: 91' - Produz.: Stephen Woolley, Neil Jordan, Redmond Morris.

Interpreti e ruoli

Michael Caine (Anthony O'Malley), Dylan Moran (Tom), Lena Headey (Dolores), Michael Gambon (Barrella), Miranda Richardson (Magnani), Michael McElhatton (Jock), Abigail Iversen (Mary), Aisling O'Sullivan (Rita), Ben Miller . (Clive)

Soggetto

A Dublino Anthony O'Malley, attore tetrale ormai in declino, costretto a recitare una improbabile versione nazista del 'Riccardo III' shakesperariano, propone al giovane collega Tom di effettuare un colpo. Si tratta di presentarsi a riscuotere una grossa somma da parte di una persona che non ha mai conosciuto i suoi interlocutori. Bisogna simulare, fingere, inventare ruoli: insomma fare gli attori ma stavolta fuori dal palcoscenico. Dopo qualche esitazione, Tom accetta, si traveste da Clive, incontra il modesto gangster locale Barrella, ritira la somma. Tutto andrebbe bene, se Barrella non avesse con sè anche la figlia Dolores, che colpisce Tom e da cui non riesce a staccarsi. Quando, poco dopo, arriva a Dublino il vero intermediario incaricato di ritirare il denaro, la situazione si ingarbuglia oltre misura. Infine da Londra arriva anche Magnani, la donna boss che vuole controllare di persona quello che succede. Messi alle strette, e nonostante altri fantasiosi travestimenti, Tom e O'Malley cedono, anzi quest'ultimo subisce una dura lezione come ideatore della truffa. Due settimane dopo ad una serata di gala O'Malley viene proclamato miglior attore teatrale dell'anno. Tom e Dolores si baciano. I soldi non ci sono più. Così arriva la parola 'fine'.

Valutazione Pastorale

La storia è raccontata da Mary, una bambina di nove anni, nipotina di Tom, la quale si unisce ai due e in qualche modo li guida nella disperata impresa. Il resoconto di Mary è diviso in cinque atti: 'La proposta', 'L'attore si prepara', 'Si alza il sipario', 'Recitare con metodo', 'Il gran finale'. E' la conferma che siamo di fronte ad un gioco, ad un meccanismo divertente dentro il quale entra in ballo il mestiere dell'attore e la sua continua sfida a cercare di tenere separati i piani della finzione e della realtà. Scritto da Neil Jordan e scenggiato dal regista, il copione ha qualche passaggio disordinato, qualche momento ripetitivo, ma fa mergere anche notazioni non banali sull'eterno infantilismo del teatrante, sulla sua incapacità di rapportarsi concretamente con al vita di tutti i giorni. Certo l'umorismo che permea dialoghi e situazioni è fortemente britannico (e la scelta di Shakesperare conferma gusti e atmosfere tipici d'oltremanica) e tuttavia arriva l'idea centrale della confusione, dello scambio di ruoli, della difficoltà di dare a se stessi una maschera definitiva. In definitiva il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile e nell'insieme semplice. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e recuperato sopratutto nell'ambito dei rapporti cinema/teatro.

Le altre valutazioni

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