ADAM

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Famiglia, Lavoro, Malattia
Genere
Drammatico
Regia
Max Mayer
Durata
99'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Stati Uniti
Distribuzione
20th Century Fox Italia
Musiche
Christopher Lennertz
Montaggio
Grant Myers

Orig.: Stati Uniti (2009) - Sogg. e scenegg.: Max Mayer - Fotogr.(Scope/a colori): Seamus Tierney - Mus.: Christopher Lennertz - Montagg.: Grant Myers - Dur.: 99' - Produz.: Miranda de Pencier, Leslie Urdang, Dean Vanech.

Interpreti e ruoli

Hugh Dancy . (Adam Raki), Rose Byrne (Beth Buchwald), Peter Gallagher (Marty Buchwald), Amy Irving (Rebecca Buchwald), Frankie Falson (Harlan), Mark Linn Baker (Sam Klieber), Havilland Morris (Lyra), Adam Lefevre (Wardlow), Peter O'Hara (Williams), Susan Porro . (Jen)

Soggetto

A New York, in un condominio, si incontrano Adam, giovane timido appassionato di astronomia, e Beth, coetanea scrittrice di libri per ragazzi. Adam ha comportamenti che spiazzano Beth, alla quale solo dopo qualche tempo Adam confida di essere affetto dalla sindrome di Asperger. La storia d'amore che nasce tra i due vive su molte incertezze. Fino a trovare un ostacolo, quando Adam decide di trasferirsi in California per lavoro e lei chiede di seguirlo. Beth capisce che la richiesta non contempla un vero amore e rinuncia. Un anno dopo i due si rivedono. E lui appare più rilassato.

Valutazione Pastorale

La sindrome di Asperger si esplica nella difficoltà da parte del soggetto di capire in ritardo il senso di un gesto, di un sorriso, di una frase. Mayer chiarisce che "...è tutto immaginario. Alla fine credo che Adam sia una metafora della nostra fatica ad aprirci agli altri, ascoltarli, amarli...". L'interpretazione é plausibile ma il racconto risulta convincente anche sul versante del realismo. Anzi qui i contorni dell'ambientazione, i luoghi, i semitoni contribuiscono a segnare fortemente i connotati di una cronaca piccola, quasi nascosta ma sofferta e autentica. La malattia diventa il motore della vicenda senza mai scadere nel patetico, scandendo alti e bassi di rapporti umani e professionali fatto di dolore, gioia, entusiasmo, speranze. Tutto semplice insomma, ma tutto vero e toccante. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e in seguito come proposta per avviare riflessioni sui temi, importanti, del rapporto tra malattia, sentimenti, famiglia.

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