Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg.: basato su una storia di Gregory Allen Howard - Scenegg.: Stephen J.Rivele, Christopher Wilkinson, Eric Roth, Michael Mann - Fotogr.(Scope/a colori): Emmanuel Lubezki - Mus.: Lisa Gerrad, Pietre Bourke - Montagg.: William Goldenberg, Stephen Rivkin, Lynzee Klingman - Dur.: 157' - Produz.: John Peters, Paul Ardaji, A.Kitman Ho, Michael Mann.
Interpreti e ruoli
Will Smith (Cassius Clay/Muhammad Alì), Jamie Foxx ("Budini" Brown), Jon Voight (Howard Cosell), Mario Van Peebles (Malcom X), Nona Gaye (Belinda), Ron Silver
Soggetto
Il 24 febbraio 1964 Cassius Clay incontra Sonny Liston, vince per ritiro al 7° round e diventa campione del mondo ei pesi massimi. Da quel momento si proclama aderente alla religione musulmana e di assumere il nome di Muhammad Alì. Conosce Sanshi e, contro il parere del suo entourage, la sposa. Il leader nero Malcom X, che Alì frequenta, viene brutalmente ucciso nel corso di una predica. Dopo essersi aggiudicato al 1° round la rivincita cone Liston, Alì tratta male la moglie che alora va via di casa. Quando arriva la notizia che é stato arruolato e deve adempiere al servizio militare, Alì rifiuta di obbedire e viene arrestato per renitenza. Esce su cauzione, viene di nuovo interrogato, oppone ancora rifiuti, è dichiarato colpevole e condannato a 5 anni di detenzione e ad una multa di 10mila dollari. Decaduto dal titolo di campione che passa ad Ellis e sospeso dalla pratica musulmana e dal tempio, Alì fa ricorso alla corte suprema. In attesa, va a Filadelfia a parlare con Joe Frazier e poi sale sul ring e vince per ko contro Jerry Quarry ad Atlanta, città dove può agire anche senza la licenza pugilistica che gli è stata tolta. La Corte Suprema lo riconosce innocente e lo rimette in libertà. Incontra allora Frazier, perde, ma poi Foreman batte Frazier, e quindi viene organizzato l'incontro tra i due, con sede a Kinshasa, in Africa. Dopo un rinvio e mesi di preparazione, arriva il giorno del match, nel 1971. Alì vince per ko.
Valutazione Pastorale
Dieci anni nella vita di Cassius Clay, il pugile che più degli altri dal secondo dopoguerra ha fatto andare la propria attività professionistica di pari passo con i grandi avvenimenti che segnavano e sconvolgevano la storia della propria nazione, e del resto del mondo. L'America, quindi, e tutti gli altri, a partire dal 1964 e fino al 1971 (e poi 1974 con le didascalie nei titoli di coda): gli assassini di Martin Luther King, Malcom X, Robert Kennedy, i movimenti dei black panther, le contestazioni nelle università, la guerra nel Vietnam. Avvenimenti forti che Cassius Clay, anzi Muhammad Alì attraversa da protagonista, imponendosi non solo per la sua classe sportiva ma anche per il carattere: provocatorio, irruento, sfottente, dedito a proclamarsi il più grande e a schiacciare tutti gli altri senza alternative. Tante cose da dire e raccontare insomma intorno a Muhammad Alì, che il regista Mann affronta con il taglio narrativo dell'epos lento a cadenzato, lasciando molto spazio ad una azzeccata colonna sonora d'epoca. Regia di bello smalto formale ma in realtà film zoppo e non risolto: eccessivo l'aspetto celebrativi, il copione perde quasi tutte le occasioni per un approfondimento di temi e situazioni. Intorno al protagonista, il mondo della boxe è descritto in modo affrettato e dispersivo, non c'é tensione sufficiente né emerge autentico dramma. Più felice la parte finale in Africa, con il valore catartico attribuito ad un incontro che convogliava attenzione vastissima. Messa da parte la possibilità di essere autentico spaccato di storia, il film mette comunque in evidenza aspetti da non trascurare di Alì, quali l'attaccamento alla famiglia e l'amicizia con il giornalista. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile,e semplicistico, ad indicarne un facile modo di fruizione.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e proposto anche come esempio del rapporto cinema/boxe, e cinema/sport. Attenzione per i più piccoli in occasione di passaggi televisivi.