ALLA RICERCA DELL’ASSASSINO *

Valutazione
Discutibile, Crudo
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Karel Reisz
Durata
95
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
EVERYBODY WINS
Distribuzione
Medusa Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Arthur Miller
Musiche
Mark Isham
Montaggio
John Bloom

Sogg. e Scenegg.: Arthur Miller - Fotogr.: (panoramica/a colori) Ian Baker - Mus.: Mark Isham - Montagg.: John Bloom - Dur.: 95 - Produz.: Jeremy Thomas

Interpreti e ruoli

Nick Nolte (Toni O'Toole), Debra Winger (Angela Crispini), Will Patton (Jerry), Judith Ivey (Connie), Kathleen Wilhoite (Amy), Frank Military (Felix), Steven Skybell (Father Mancini), Mary Louise Wilson, Jack Warden

Soggetto

Victor Daniels, stimato dottore in una cittadina del New England, viene assassinato. Poiché sul luogo si trova qualche capello di un ragazzo (il nipote Felix), questi viene condannato a 25 anni di prigione, mentre inesplicabilmente e frettolosamente polizia e procura distrettuale lasciano libero un certo Jerry, malgrado le macchie di sangue riscontrate sui suoi abiti. L'amante di Daniels una prostituta notissima, Angela Crispini non tollera però l'idea che un innocente paghi per l'assassino e ingaggia all'uopo Tom O'Toole, investigatore privato. Ma questi dovrà faticare parecchio: Felix è immerso nella pena e nell'inedia; la Polizia sembra non avere il minimo interesse a togliere il suo dossier dagli archivi; il Procuratore distrettuale riesce a non far concedere alla controparte il giudizio di appello. Quanto ad Angela, curiosamente il più forte ostacolo appare a tratti proprio lei, desiderosa di giustizia ma, al tempo stesso, combattuta, strana e reticente circa circostanze e dettagli. Tentato a più riprese di abbandonare, Tom però non demorde e contatta quel Jerry, dal quale essa si è infine decisa a mandarlo. Costui è un tipo stravagante: ha messo su in un vecchio mulino una specie di cooperativa di ex-drogati da recuperare, fa lo scultore autodidatta, popolando di grovigli ferrosi modernamente concepiti e saldati un luogo fatiscente che egli considera la sua chiesa personale. Poco a poco, il tenacissimo Tom riesce a scoprire la verità: il dottor Daniels era un trafficante di droga. Angela lo aveva a avuto come medico e come amante, ma era stata anche l'amante (innamoratissima, a detta di lei) del magistrato che ha messo in prigione lo sfortunato Felix. È Jerry l'omicida: in credito verso il dottore di una grossa somma dovutagli in quanto spacciatore somma che il giovanotto voleva impiegare per costruire il suo piccolo tempio aveva fatto fuori il medico che quel denaro aveva rifiutato. Più volte intenzionato a restituire l'incarico e malgrado il comportamento di Angela (sempre esitante sul passato ed ora minacciata e perfino percossa dall'ex amante), Tom O'Toole riesce ad ottenere dal vecchio giudice Murdock nuove indagini sul delitto e, quindi, il riesame del caso. Ora corrotti e corruttori sono ormai individuati ma, allorché Jerry si reca consigliato dall'investigatore, a confessare facendo nomi e cognomi, in un incidente stradale perde la vita. Il giudice Murdock suggerisce a Tom di contentarsi della messa in libertà di Felix: poliziotti e magistrati disonesti e poco scrupolosi continueranno tranquilli nelle rispettive funzioni e Angela Crispini, anche se vincente e contenta per la liberazione dei ragazzo, continuerà a ricevere in casa propria gli uomini della piccola città in cui vive una vita sciagurata.

Valutazione Pastorale

su di una sceneggiatura nientemeno che di Arthur Miller, questa ricerca di un assassino va tuttavia avanti in maniera farraginosa e poco convincente. Chiaro, anzi chiarissimo, il meditato attacco a Polizia e Magistratura. Il film, che si svolge in un sottobosco di sospetti e tacite complicità, lascia l'amaro in bocca; anche se alla fine giustizia è tardivamente resa all'innocente Felix, il marcio resta là dove si annidava impunemente e l'allegro drink conclusivo sembra quasi inneggiare cinicamente al tranquillo ritmo del "cuore del sistema". Dunque un intrigo drammatico, abbastanza plausibile, con una oscurità estenuante e una "morale" che appaga pochissimo. Squinternati a dovere alcuni personaggi (forse anche troppo), soprattutto Angela, tutta impulsi vitali e paure, facile alle scenate, ma anche spesso preda di silenzi cocciuti: ha il volto e l'acume interpretativo di Debra Winger.

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