AMERICAN PSYCHO

Valutazione
Inaccettabile, scabroso
Tematica
Letteratura, Metafore del nostro tempo, Politica-Società
Genere
Metafora
Regia
Mary Harron
Durata
95'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
American psycho
Distribuzione
Filmauro
Soggetto e Sceneggiatura
Mary Harron, Guinevere Turner tratto dal romanzo omonimo di Bret Easton Ellis
Musiche
John Cale
Montaggio
Andrew Marcus

Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Bret Easton Ellis - Scenegg.: Mary Harron, Guinevere Turner - Fotogr.(Scope/a colori): Andrzej Sekula - Mus.: John Cale - Montagg.: Andrew Marcus - Dur.: 95' - Produz.: Edward R.Pressman, Chris Hanley, Christian Halsey Solomon - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

Christian Bale (Patrick Bateman), Willem Dafoe (Donald Kimball), Jared Leto (Paul Allen), Reese Witherspoone (Evelyn Williams), Samantha Mathis (Courtney Rawlinson), Chloe Sevigny (Jane)

Soggetto

Sul finire degli anni Ottanta a New York, Patrick Bateman, 27 anni, é un brillante e ricco operatore finanziario a Wall Street. Vice presidente della ditta paterna, Patrick in realtà passa le giornate alla scrivania senza fare niente, occupato solo a dare sfogo alle sue vere passioni: appartamento lussuoso, abiti firmati, biglietti da visita di classe, vini eccellenti, coca da sniffare pregiata, le migliori palestre per tenersi in forma. Una sera in un vicolo Patrick accoltella un mendicante, poi, dopo cena, invita a casa il collega Paul e lo elimina con un colpo d'ascia. Quindi, per sviare i sospetti, organizzare una trasferta del collega a Londra. Il detective Kimble arriva ad interrogarlo, sembra che sospetti qualcosa ma invece è lui stesso a dirgli che c'è un alibi a scagionarlo. Allora Patrick riprende la sua 'occupazione' preferita. Invita a casa ragazze squillo e prostitute. Alcune riescono a salvarsi, altre, dopo furiosi rapporti, vengono eliminate. Elimina quindi un passante che lo aveva redarguito per aver malmenato un gatto. Patrick a questo punto telefona al proprio avvocato e gli confessa di essere l'autore dell'omicidio di Paul. Ma l'avvocato ride alla battuta: dice di aver incontrato Paul a Londra alcuni giorni prima. Conclude la voce f.c. di Patrick: la mia confessione non ha alcun significato.

Valutazione Pastorale

Quando usci, il romanzo omonimo di Bret Easton Ellis fu da parte di molti letto come una feroce e impietosa rappresentazione di quella ampia fascia di giovani rampanti che coltivavano il mito del successo e della ricchezza ma non sapevano di quali significati riempirlo e naufragavano in un vuoto etico senza fine. Dalla pagina scritta alle immagini, siamo di fronte anche in questo caso ad un rischio più volte evidenziato: quello che il 'far vedere' prevarichi il 'dire'. Così in sottofondo resta evidente che il racconto del delirio ossessivo e inarrestabile di Patrick é metafora di una dimensione esistenziale nella quale il culto dell'apparenza genera mostri, il narcisismo annulla la differenza tra sogno e realtà, tra bene e male; ma le esigenze del la visione provocano uno scarto che moltiplica l'orrore e lo scandalo, dice tutto in modo fin troppo didascalico e impedisce di far emergere la denuncia. Che forse appunto non c'é, sacrificata alle esigenze commerciali e di puro spettacolo. Più va avanti, più le possibili intuizioni del racconto cedono il passo agli eccessi, al gusto dell'omicidio fine a se stesso, al proposito di stuzzicare e solleticare comportamenti non proprio esemplari. Dal punto di vista pastorale, il film è pertanto da valutare come inaccettabile, e scabroso nella sua caratteristica dominante. UTILIZZAZIONE: é da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze.

Le altre valutazioni

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