ARRIVA LA BUFERA

Valutazione
Inconsistente, velleitario
Tematica
Famiglia, Lavoro, Politica-Società
Genere
Grottesco
Regia
Daniele Luchetti
Durata
112'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
ARRIVA LA BUFERA
Distribuzione
Penta Distribuzione
Musiche
Dario Lucantoni
Montaggio
Mirko Garrone

Sogg. e scenegg.: Stefano Rulli, Sandro Petraglia, Daniele Luchetti - Fotogr. (Panoramica/a colori): Franco Di Giacomo - Mus.: Dario Lucantoni - Montagg.: Mirko Garrone - Dur.: 112' - Produz.: Media Fiction.

Interpreti e ruoli

Diego Abatantuono (Damiano Fortezza), Margherita Buy (Eugenia Fontana), Silvio Orlando (Mario Solitudine), Marina Confalone (Emma Fontana), Lucio Allocca (Carmine), Angela Finocchiaro (Concettina), Stefania Montorsi (Esmeralda Fontana), Eros Pagni

Soggetto

In una cittadina del sud, minacciata da un vulcano, e dalle sinistre presenze di immense discariche e di grandi inceneritori, viene trasferito dal nord il giudice Damiano Fortezza, un uomo triste e mediocre, che è stato abbandonato dalla fidanzata. Egli si trova subito in mezzo ad una realtà complessa e spesso assurda. Padrone di tutto il paese sono le tre sorelle Fontana: Emma, che ama solo il suo cavallo Adamello; Esmeralda, che per viaggiare usa l'elicottero della forestale, e la bella Eugenia, la minore, che sta per sposare l’amatissimo avvocato Mario Solitudine, il più famoso imbroglione della zona, capace perfino di far murare viva in casa una vecchietta, che non vuol lasciare la sua abitazione, ma soprattutto noto per i suoi sogni, che vengono interpretati da esperti. Fortezza conosce poi l'ambiguo procuratore capo, molto legato ad Emma, quindi Concettina, una giovane vulcanologa, che è stata l'amante di Mario, e prevede grossi disastri per la prossima esplosione del vulcano, e infine Carmelo il padre adottivo di Mario, che lo ama molto, ed è fiero perché da povero trovatello, il giovane è diventato un ricco avvocato. Damiano, che si è subito innamorato di Eugenia, arresta lo sposo in chiesa, durante la cerimonia, mentre Emma esulta. Tutti in paese, meno Carmine, credono che Mario sia solo un cacciatore di dote: invece il giovane ama sinceramente Eugenia fin dall'infanzia, e tenta invano di corrompere Fortezza, perché lo liberi. Poiché Emma fa una lunga deposizione contro Mario, Carmine le uccide il cavallo con la dinamite. Intanto Eugenia cerca di convincere Damiano a far fuggire Mario in Australia, e in cambio gli offre se stessa, ma egli l’ama davvero, e non accetta un simile mercato. Mentre, dopo un pranzo pantagruelico, che lo fa star male, Fortezza è costretto ad ammirare le lettere e le foto di Mario ed Eugenia bambini, Emma, con l'aiuto del procuratore capo, manda un uomo in carcere per uccidere Solitudine, ma il giovane si salva e viene ricoverato in ospedale, dove l'amata va a trovarlo. In tribunale Mario si difende da solo, ricordando la sua misera infanzia e le sue piccole truffe. Commosso e persuaso dal suo amore sincero, Fortezza porta Mario sul vulcano e lo fa fuggire, dicendo ad Emma che egli è morto, cadendo nel cratere, quindi chiede e ottiene la mano di Eugenia, la quale rinuncia all'eredità, ma vuole andare all'estero. Intanto, mentre si celebra la cerimonia, il vulcano comincia ad ruttare, l'inceneritore scoppia, e dovunque volano sacchi di spazzatura che ricoprono la zona. Gli sposi si salvano e partono sulla barca, dove trascorrono la notte nuziale, poi Damiano progetta di tornare al paese e di arrestare tutti.

Valutazione Pastorale

Questo film di Daniele Luchetti ha una sceneggiatura molto carente, che ha impedito al regista di raggiungere risultati validi presentando continui salti di registro, ondeggiando fra grottesco e apologo, vaghe denunce di corruzione e storia sentimentale, cosicchè l'insieme non risulta omogeneo, ma solo confuso e inconsistente, senza che le intenzioni di denuncia diventino un vero messaggio, e senza che, nella vicenda, si possa evidenziare qualche valore. Gli attori non riescono a sorreggere i loro personaggi: Diego Abatantuono (Damiano Fortezza) appare inerte, Silvio Orlando (Mario Solitudine) è monocorde, e anche Margherita Buy (Eugenia) è poco espressiva. Un po’ più vive degli altri risultano Marina Confalone (Emma Fontana) e Angela Finocchiaro (Concettina). Poiché gli autori non riescono in questo loro lavoro a raggiungere gli scopi, che si erano prefissati il film risulta chiaramente velleitario.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV