ASSASSINI NATI – NATURAL BORN KILLERS

Valutazione
Inaccettabile, Negativo
Tematica
Genere
Film Noir
Regia
Oliver Stone
Durata
120’
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
NATURAL BORN KILLERS
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
David Veloz, Richard Rutowski, Oliver Stone Quentin Tarantino
Musiche
Autori Vari
Montaggio
Hank Corwin, Brian Berdan

Sogg.: Quentin Tarantino - Scenegg.: David Veloz, Richard Rutowski, Oliver Stone - Fotogr.: (panoramica/a colori) Robert Richardson - Mus.: Autori Vari - Montagg.: Hank Corwin, Brian Berdan - Dur.: 120’ - Produz.: Jane Hansmer, Don Murphy, Clayton Townsend - Vietato ai minori degli anni quattordici

Interpreti e ruoli

Woody Harrelson (Mickey Knox), Juliette Lewis (Mallory Knox), Robert Downey Jr. (Wayne Gale), Tommy Lee Jones (Dwight Mc Clusky), Tom Sizemore (Jack Scagnetti), Rodney Dangerfield (padre di Mallory), Edie Mc Clurg (madre di Mallory), Russell Means (L’indiano), Sally Jackson, Phil Neilson, Steven Wright0000

Soggetto

Mickey Knox e Mallory sono giovani ed hanno un’infanzia di violenza alle spalle: Mallory è stata per anni violentata dal padre, e Mickey ha visto suo padre spararsi spappolandosi il cranio. I due, dopo aver massacrato padre e madre di Mallory, si sono sposati autocelebrando il rito su un ponte. Uccidono per il piacere di farlo, decidendo a caso, volta per volta, o spinti dalla necessità di eliminare un poliziotto “molesto”, o un corteggiatore troppo audace della provocante giovane. Il cronista televisivo Wayne Gale, che ha creato la serie American Maniacs, li ha resi celebri con un serial basato sulle loro imprese. L’unico omicidio che amareggia i due è quello di un vecchio indiano che li ha ospitati, uno sciamano ucciso per errore, ma che ha visto il demonio in Mickey e lo stava aspettando. Il poliziotto Jack Scagnetti, che ha avuto la madre uccisa da un tiratore folle, riesce a catturare i due. Al processo la folla simpatizza per i due assassini, che in carcere continuano la loro attività non appena ne hanno l’occasione: Mallory riesce addirittura ad uccidere il suo psichiatra. Frattanto Gale cerca di realizzare lo scoop della sua vita: intervistare Mickey prima che venga lobotomizzato. Il direttore del carcere Mc Clusky, decide di trasferire i due, affidandoli a Scagnetti: costui si fa rinchiudere in cella con Mallory e tenta di sedurla, ma viene violentemente malmenato, mentre Mickey rilascia l’intervista. Nel contempo avviene una rivolta nel carcere: Mickey disarma le guardie e, liberata Mallory e con Gale in ostaggio, riesce a fuggire. Dopo aver ucciso Gale, Mickey e Mallory si ricostruiscono una vita, mettendo al mondo dei bambini.

Valutazione Pastorale

le immagini cariche di violenza, di nevrosi, di frenesia omicida, le affermazioni deliranti del protagonista, il tam tam servile ed allucinante dei media, tutto viene presentato con un taglio registico che finisce per disorientare lo spettatore. Infatti, se è pur vero che se si vuole parlare di un determinato problema, non potendo certo limitarsi ad accennarlo di sfuggita, si può sempre presentarlo puntando più sulle cause e sui suoi effetti dannosi, piuttosto che finire per esibirlo in uno show continuo, variegato, dal potere affabulatorio devastante. È vero che si insiste nel presentare la storia in una sorta di parodia allucinata di un collage di servizi televisivi, di serial televisivi, di spot, di videoclip, ma si ha la sensazione che lo spettatore sprovveduto finisce per guardare con ammirazione, o almeno con simpatia, i due mostri. Non che si possa accusare apertamente il regista di apologia di reato, ma la quantità e la qualità delle numerose scene di violenza esibite nel film lasciano sospettare che la critica ai media ed alla società, indubbiamente all’origine dell’operazione, sia stata alquanto sopraffatta dal gusto dello spettacolo e da esigenze produttive.

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