AUTUNNO

Valutazione
Accettabile, Problematico, dibattiti*
Tematica
Donna, Famiglia - genitori figli, Giovani
Genere
Drammatico
Regia
Nina di Majo
Durata
95'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
Giulio di Majo, Davide Mastropaolo, Leandro Sorrentino, Stefano Ulisse
Montaggio
Giogiò Franchini

Orig.: Italia (1999) - Sogg. e scenegg.: Nina di Majo - Fotogr.(Panoramica/a colori): Cesare Accetta - Mus.: Giulio di Majo, Davide Mastropaolo, Leandro Sorrentino, Stefano Ulisse - Montagg.: Giogiò Franchini - Dur.: 95' - Produz.: Giorgio Magliulo per Dodici dicembre srl.

Interpreti e ruoli

Nina di Majo (Costanza), Giovanni Bruno (Giovanni), Francesca Caracciolo (Marta), Marco Mario De Notaris (Marco), Pietro Alessio di Majo (Matteo), Angelica Di Majo (Angelica), Sonia Gessner (madre di Costanza), Moni Ovadia (padre di Costanza), Adele Nunziante Cesaro (madre di Matteo), Marino Masè (padre di Matteo)

Soggetto

A Napoli, in un giorno di fine Novecento. Tre personaggi. Matteo, 16 anni, cresciuto in ambiente alto-borghese, ha una madre nevrotica e un padre abbastanza indifferente. Costanza, 25 anni,vive nel terrore di un futuro senza lavoro, ha la passione per la scrittura, é incapace di amare e farsi amare. Betta, 40 anni, zia di Costanza, arriva in città in fuga da un uomo che la tradisce e che forse non ama veramente. Costanza si fa coraggio e partecipa al concorso per scrittori. Matteo lascia la scuola dove c'è occupazione, gira per strada, un professore lo incontra, lo porta a casa e la madre lo chiude in camera per castigo.Costanza presenta a Betta un suo professore universitario, e Betta va all'opera con lui. Quando i genitori le annunciano che hanno intenzione di separarsi, Costanza non crede a se stessa e va dall'analista. Intanto Matteo esce dalla stanza, colpisce la mamma e scappa con i soldi. Costanza é sola a casa: il suo racconto ha vinto il primo premio. Betta non vuole saperne del professore, telefona al marito che non ha lasciato l'amica. Matteo corre per strada. La mamma lo chiama in casa (si ripete la sequenza dell'inizio).

Valutazione Pastorale

I tre protagonisti principali ( che rappresentano tre età diverse) sembrano essere prigionieri di un pessimismo assoluto, privo di appigli e difficile da sconfiggere. In particolare Costanza é in contrasto con tutto e tutti, ogni incontro e ogni frase sono l'inizio di rapporti tesi, nervosi, destinati inevitabilmente ad esaurirsi. Col procedere del racconto, però questo pessimismo assume contorni più precisi e motivati. Le circostanze, le parole, gli atteggiamenti inducono infatti a parlare, più che di pessimismo, di smarrimento. Costanza è arrabbiata perché si sente smarrita in un ambiente che non l'aiuta e le fornisce pretesti per cadere nella depressione. Costanza esprime disagio, quella sorta di disadattamento fenomenologico che si riversa in discorsi vuoti ed egoistici. Il film dunque va letto come un affresco ricco e interessante di generazioni che caratterizzano il mondo italiano di oggi. Valida e nuova é anche la radiografia di una certa classe altoborghese, che offre l'occasione per un ritratto inedito di Napoli. Se offerto con il supporto di adeguato dibattito, il film può permettere di capire quali situazioni si sono create in seguito al venir meno di valori e punti di riferimento. Quadro amaro ma riflessioni utili e serie che,dal punto di vista pastorale, fanno valutare il film come accettabile, problematico e lo indirizzano appunto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare in occasioni mirate, come spunto per affrontare argomenti relativi all'Italia fine anni Novanta.

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