B.B. E IL CORMORANO

Valutazione
Inconsistente, velleitario
Tematica
Famiglia - genitori figli, Giovani, Lavoro
Genere
Commedia
Regia
Edoardo Gabbriellini
Durata
98'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Fandango
Soggetto e Sceneggiatura
Federico Bacci, Edoardo Gabbriellini, Lorenzo Tripodi, Emanuele Scaringi Federico Bacci, Edoardo Gabbriellini, Lorenzo Tripodi
Musiche
Simone Soldani, Valerio Fantozzi
Montaggio
Valentina Girodo

Orig.: Italia (2003) - Sogg.: Federico Bacci, Edoardo Gabbriellini, Lorenzo Tripodi - Scenegg.: Federico Bacci, Edoardo Gabbriellini, Lorenzo Tripodi, Emanuele Scaringi - Fotogr.(Panoramica/a colori): Frederic Fasano - Mus.: Simone Soldani, Valerio Fantozzi - Montagg.: Valentina Girodo - Dur.: 98' - Produz.: Fandango in collaborazione con Medusa Film.

Interpreti e ruoli

Edoardo Gabbriellini. (Mario), Carolina Felline (Gaia), Giorgio Algranti (Nevio), Paolo Vivaldi (Guido), Selen (Gabriella), Marco Giallini (Piero)

Soggetto

Il giovane Mario fa l'idraulico in un fatiscente edificio un tempo colonia ora rilevato da Nevio, un affarista che vi ha aperto un albergo. La struttura invero non è molto confortante e in un lato vi sono ancora famiglie di sfollati insediate lì dal comune. Nell'albergo lavora anche Gaia, ragazza instabile in seguito ad un passato di tossicodipendenza. Mario vuole soltanto mettersi da parte i soldi necessari per andare a New York, dove abita uno zio, e lì fare il musicista underground. Così quando va a pranzo dai genitori ribadisce che non vuole entrare in possesso della parte spettantegli della piccola azienda paterna. Nevio fa arrivare all'albergo Gabriella, che presenta come nuova direttrice ed è la sua amante. Di lì a poco, inaspettatamente, si presenta anche Piero, lo zio che è dovuto andare via dall'America dopo essere stato in carcere. Piero non ha soldi, ma insiste a giocare a carte e alle corse. Qualche losco individuo ogni tanto arriva per trattare con Nevio. Il quale un giorno si ribella, spara, e tutto va a rotoli. Quando si decide a chiedere il pagamento del compenso, Mario vede Nevio portato via in manette dai carabinieri. L'albergo chiude, Mario e Gaia restano da soli. Il futuro è incerto.

Valutazione Pastorale

Impostosi all'attenzione in "Ovosodo" di Paolo Virzì, Edoardo Gabbriellini brucia le tappe e si propone subito nella triplice veste di sceneggiatore-attore-regista. Forse, anzi certamente, troppe cose in una volta sola. Animata (sembra di intuire) dalla volontà di proporre il ritratto di un giovane di oggi, tra vuoti di valori, assenze di punti di riferimento e dinamiche sociali spesso precarie, l'opera prima si risolve in un racconto che, visivamente, si muove sulla scia di certo Ferreri (quello ultimo di "Diario di un vizio"): un quadro dove prevalgono degrado e incapacità di esprimersi e dove gesti e dialoghi scivolano nel sulfureo, nella frase appena accenata, nella non-comunicazione. Forse (ma solo forse) l'albergo é simbolo dell'incapacità di costruire qualcosa, al pari dei sentimenti che non nascono, delle fughe rinviate, dei sogni che finiscono. Ma si resta a livello di ipotesi per un film che risulta sfilacciato, confuso, ora banale ora tirato avanti a fatica. Slegato nella trama e non privo di qualche passaggio sopra le righe, é però sopratutto inconcludente e, dal punto di vista pastorale, è da valutare come inconsistente e nell'insieme velleitario. UTILIZZAZIONE: esclusa la programmazione ordinaria, il film è da utilizzare con cautela anche in altre circostanze, magari dedicate a tematiche sul mondo giovanile. Attenzione per i minori in previsione di passaggi televisivi.

Le altre valutazioni

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