Babylon

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Arte, Cinema nel cinema, cinema/storia, Denaro, Donna, Droga, Emigrazione, Gangster, Giustizia, Mass-media, Media, Metafore del nostro tempo, Morte, Musica, Politica-Società, Potere, Povertà, Sessualità, Storia, Teatro
Genere
Drammatico, Grottesco, Satirico, Storico
Regia
Damien Chazelle
Durata
189'
Anno di uscita
2023
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Babylon
Distribuzione
Eagle Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Damien Chazelle
Fotografia
Linus Sandgren
Musiche
Justin Hurwitz
Montaggio
Tom Cross
Produzione
Olivia Hamilton, Marc Platt, Matt Plouffe, Michael Beugg, Helen Estabrook, Tobey Maguire, Adam Siegel. Casa di produzione: Paramount Pictures, Marc Platt Productions, Material Pictures

Vincitore del Golden Globe 2023 per la Migliore colonna sonora originale di Justin Hurwitz, "Babylon" è candidato a tre Premi Oscar (edizione 95)

Interpreti e ruoli

Margot Robbie . (Nellie LaRoy), Brad Pitt (Jack Conrad), Diego Calva (Manuel "Manny" Torres), Jovan Adepo (Sidney Palmer), Li Jun Li (Fay Zhu), Jean Smart (Elinor St. John), Eric Roberts (Robert Roy), Olivia Hamilton (Ruth Adler), Tobey Maguire (James McKay), Max Minghella (Irving Thalberg), Katherine Waterston (Ruth Azner), Olivia Wilde (Ina Conrad), Flea . (Bob Levine)

Soggetto

Los Angeles, 1926. In una delle tante feste di divi del cinema, due outsider si incontrano: Manuel Torres, detto Manny, venuto dal Messico con il desiderio di sfondare nella produzione; e Nellie LaRoy, tanto spiantata quanto ambiziosa. Nel corso di tale festa folle e farsesca, la vita di Manny e Nellie cambierà definitivamente...

Valutazione Pastorale

Damien Chazelle è uno dei giovani autori statunitensi che si è subito distinto nel firmamento hollywoodiano per un cinema originale, brillante e acuto. Classe 1985, Chazelle ha bruciato le tappe con il bellissimo “Whiplash” nel 2014, conquistando poi l’Olimpo a stelle e strisce nel 2016 con “La La Land” (film di apertura di Venezia73, 14 nomination agli Oscar e 6 vinti) con cui viene incoronato il più giovane miglior regista nella storia dell’Academy. Ancora, nel 2018 con “First Man” per la seconda volta ha il compito di inaugurare la Mostra della Biennale di Venezia. Ora è di nuovo nei cinema con un altro potente e malinconico racconto americano, “Babylon”, cimentandosi nella rilettura dell’industria hollywoodiana nei favolosi e forsennati anni ’20. Chazelle mostra una Hollywood da kolossal senza freni, economici e morali, ma anche il suo “viale del tramonto” – resa magistralmente nel film “Sunset Boulevard” (1950) di Billy Wilder con l’immensa Gloria Swanson –, nel passaggio tra muto e sonoro, con l’arrivo dei titoli “all talkie”. Si va da “The Jazz Singer” (1927) di Alan Crosland con Al Jolson all’era d’oro dei musical con “Singin' in the Rain” (1952) di Stanley Donen con Gene Kelly. La storia. Los Angeles, 1926. In una delle tante feste di divi del cinema, due outsider si incontrano: Manuel Torres, detto Manny (Diego Calva), venuto dal Messico con il desiderio di sfondare nella produzione; e Nellie LaRoy (Margot Robbie), tanto spiantata quanto ambiziosa. Nel corso di tale festa folle e farsesca, la vita di Manny e Nellie cambierà definitivamente: il primo diventerà assistente del divo del muto Jack Conrad (Brad Pitt), l’attore dei kolossal storico-avventurosi alla DeMille, mentre Nellie grazie alla sua avvenenza e sfrontatezza agguaterà il ruolo di una comparsa che la catapulterà poi su molteplici set. Il passaggio al sonoro è però dietro l’angolo e gli Studios con il loro Star System andranno incontro a non poche turbolenze. Ha diviso critica e pubblico “Babylon”, un racconto che non usa mezzi termini. Il film cavalca infatti l’onda dell’eccesso, sovraccaricando la narrazione di un’opulenza grottesca fatta di follie, incubi, droghe, erotismo, un ritratto del divismo a briglia sciolta, precipitato nella vertigine del vizio e della fragilità. Ma dietro a tale cifra narrativa c’è sempre uno sguardo geniale, quello di Chazelle, che mette in scena la Hollywood classica come un circo delirante e sfrenato. È come se l’autore avesse voluto rileggere il suo “La La Land” spingendolo sui toni del chiaroscuro e allargando la riflessione dal sogno di due aspiranti star a un macro scenario suggestivo, magnetico e insieme terrificante. Nell’insieme “Babylon” è un film che inquieta e conquista. Anzitutto è da lodare la regia di Chazelle, vigorosa e incalzante, che sorprende nei volteggi finali con un omaggio alla storia del cinema. Stupendo! Ancora, Margot Robbie offre nuovamente un’interpretazione che lascia il segno: la sua Nellie è un personaggio fuori controllo, una carrierista fragile e tragica, una performance da applauso che spiace non sia in corsa per l’Oscar. A correre per la statuetta ci sono invece i bellissimi costumi di Mary Zophres e soprattutto le musiche – sempre puntuali e perfette, come in ogni film di Chazelle – firmate dal già Premio Oscar Justin Hurwitz. “Babylon” è un film che non lascia indifferenti: al di là delle provocazioni e degli eccessi, se ci si sofferma sulla traiettoria narrativa scelta dall’autore, si scopre anche una chiara bellezza, impastata di sensuale nostalgia. Complesso, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Adatto per la programmazione ordinaria e per successive occasioni di dibattito, il film è indicato per un pubblico adulto visti i temi e il linguaggio in campo.

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