BASIC INSTINCT (ISTINTO DI BASE)

Valutazione
Inaccettabile, scabroso
Tematica
Giallo - Triller, Sessualità
Genere
Thrilling
Regia
Paul Verhoeven
Durata
123'
Anno di uscita
1992
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
BASIC INSTINCT
Distribuzione
Penta Distribuzione
Musiche
Jerry Goldsmith
Montaggio
Frank J. Urioste

Sogg. e scenegg.: Joe Esztenhas - Fotogr. (scope/a colori): Jan De Bont - Mus.: Jerry Goldsmith - Montagg.: Frank J. Urioste - Dur.: 123' - Produz.: Alan Marshall - VIETATO AI MINORI DEGLI ANNI 14.

Interpreti e ruoli

Michael Douglas (Nick Curran), Sharon Stone (Catherine Tramell), George Dzundza (Gus), Jeanne Tripplehorn (Beth Garner), Denis Arndt (Vialker), Leilani Sarelle (Roxy), Bruce A. Young (Andrews), Chelcie Ross, Wayne Knight, Daniel Von Bargen, Stephen Tobolowsky, Benjamin Mouton

Soggetto

Una misteriosa bionda uccide con un punteruolo da ghiaccio Johnny Boz, ex divo del rock. Sul caso indaga Nick Curran, detto "giustiziere" per aver usato la pistola in passato con troppo zelo, ed il grasso ed affezionato Gus, detto "cow boy" per il copricapo stile western. Con l'assassinato è stata vista la scrittrice di thriller Catherine Tramell, una donna con due lauree, un conto in banca astronomico, e gusti sessuali assai eccentrici. La donna nega qualsiasi responsabilità, anche se il suo ultimo romanzo contiene la descrizione dettagliata di un delitto identico in ogni dettaglio a quello accaduto. Convocata alla centrale, la donna non perde occasione per irridere i poliziotti e soprattutto Nick con frasi e atteggiamenti provocatori, e si sottopone alla macchina della verità, con esito negativo. Nick, attratto dalla donna ma certo della sua colpevolezza, viene a sapere che anni prima era stata allieva, all'Università di Berkeley, del professor Goldstein, trovato ucciso da un punteruolo. Seguendo Catherine, scopre che frequenta tale Hazel, che ha ucciso il marito e tre figli. A casa della scrittrice trova poi ampi ritagli di giornale su di lui. La donna gli ha confidato che il suo ultimo romanzo parla di un detective che si innamora di una donna sbagliata e finisce ucciso. Riesce a sapere dalla psicologa del Distretto, Beth Gamer, con cui ha una relazione, che Nielsen, un tenente che lo odia, le ha estorto l'accesso al suo fascicolo. Affronta il collega, e ne nasce un alterco cui assistono tutti. Nielsen poco dopo viene trovato ucciso da una pistola. Beth, che è andata a trovarlo la notte stessa, gli fornisce un alibi. Viene però sospeso. Proseguendo lo stesso le ricerche su Catherine, che lo ha come stregato, scopre che i genitori sono saltati in aria con la barca, lasciandola erede. Inizia una burrascosa relazione con la donna, che ha contemporaneamente una relazione saffica con Roxy. Costei cerca di ucciderlo investendolo con l'auto di Catherine, ma dopo un rocambolesco inseguimento, muore. Sconvolta dal fatto, Catherine parla di tale Lisa Oberman, collega d'università, che la ossessionava e cercava di copiarla in tutto. Si scopre che Roxy a 16 anni ha ucciso i fratelli, mentre la Hoberman è effettivamente esistita e non è altri che Beth. Costei confessa di aver avuto un unico incontro con Catherine, ma che era lei ad essere ossessionata dalla futura scrittrice. Nick ha dei dubbi. Gus gli confida che una compagna di stanza della Tramell gli ha telefonato promettendogli importanti rivelazioni. I due vanno all'appuntamento e Nick attende in macchina. Come preso da un presentimento, corre dietro a Gus. Ma è tardi: sull'uscio dell'ascensore una bionda uccide il "cow boy" col solito punteruolo. Nick si imbatte in Beth che tiene una mano in tasca e tenta di calmarlo. Lui le spara. Si scopre che la donna ha lasciato la parrucca bionda e l'impermeabile sulle scale. Nella sua casa c'è la pistola che ha ucciso Nielsen. Il caso è chiuso e Nick può tornare da Catherine che lo affascina.

Valutazione Pastorale

Thriller assai denso di fatti e misfatti, girato con grande mestiere, e sorretto da una valida sceneggiatura che coniuga la concitazone delle sequenze e la spettacolarità delle scene dinamiche con una evidente atmosfera di compiacimento verso i lati più scabrosi e morbosi dell'erotismo. Non si ode, in tutta la nutrita serie di dialoghi, incontri e congiungimenti, una parola affettuosa, né affiora un sentimento. Sembra che la protagonista, su cui la cinepresa indugia con solerzia, sia presentata quasi come un modello di comportamento da imitare piuttosto che un caso patologico da tenere a distanza. Predomina, nel film, un'atmosfera assai subdola e permeata di un erotismo dallo sfondo evidentemente psicotico, che fa da contenitore al giallo vero e proprio, che potrebbe assai bene sostenersi da solo, senza le scene e il linguaggio hard.

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