BIANCA COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Afdatto per dibattiti
Tematica
Adolescenza, Educazione, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Giovani, Letteratura, Malattia, Male, Scuola, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Giacomo Campiotti
Durata
102'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Italia
Distribuzione
01 Distribution
Musiche
Andrea Guerra
Montaggio
Alessio Doglione

Orig.: Italia (2012) - Sogg. e scenegg.: Fabio Bonifaci, Alessandro D'Avenia - Fotogr.(Panoramica/a colori): Fabrizio Lucci - Mus.: Andrea Guerra - Montagg.: Alessio Doglione - Dur.: 102' - Produz.: Matilde e Luca Bernabei per Lux Vide con RAI Cinema.

Interpreti e ruoli

Filippo Scicchitano (Leo), Aurora Ruffino (Silvia), Gaia Weiss (Beatrice), Luca Argentero (professore), Romolo Guerreri Gabriele Maggio (Niko), Flavio Insinna (proteina), Cecilia Dazzi (padre di Leo), Roberto Salussoglia (madre di Leo), Pasquale Salerno (Big Mac), Ilaria Ingenito (Jack), Valeria Sibilia . (Betta)

Soggetto

Leo, 16 anni, divide il proprio univesro in due colori: il bianco, ossia vuoto, noia, solitudine, il rosso, che è passione, sentimento, sfida ed è anche il colore dei capelli di Beatrice, la ragazza di cui a scuola è innamoratissimo. Passano molte titubanze, prima che Filippo riesca ad avvicinarla e a parlare con lei. Beatrice però ha un segeto che non può tenere a lungo nascosto: ha un male incurabile. E' possibile sopportare un dolore così grande?

Valutazione Pastorale

Come si sa, il punto di partenza è il romanzo omonimo di Alessandro D'Avenia, grande successo editoriale soprattutto tra i giovani. Se ne capisce bene il motivo: situazione e sentimenti senza tempo nella cornice di un attualità facile e prevedibile sono le premesse per una sorta di impossibile ribellione, il primo contatto con le durezze di una vita non sempre gioiosa e spensierata. Romanzo di formazione, e film che cerca di seguirlo nella stessa direzione. Campiotti porta nelle immagini la sensibilità e la vicinanza per il mondo giovanile già dimostrati in precedenti occasioni ed è bravo a tenere in equilibrio verità e finzione, a scandire tremori e brividi di ragazzi che capiscino di non poter avere tutto e subito. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come avvio alla riflessione sui molti argomenti che propone (giovani, malattia, scuola, famiglia) oltre all'eventuale confronto da istituire tra libro e riduzione cinematografica.

Le altre valutazioni

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