Orig.: Stati Uniti (2012) - Sogg.: Evan Daugherty dalla favola dei fratelli Grimm, pubblicata nel 1812 - Scenegg.: Evan Daugherty, John Lee Hancock, Hossein Amini - Fotogr.(Scope/a colori): Greig Fraser - Mus.: James Newton Howard - Montagg.: Conrad Buff, Neil Smith - Dur.: 127' - Produz.: Joe Roth, Sam Mercer.
Interpreti e ruoli
Kristen Stewart (Biancaneve), Charlize Theron (Ravenna), Chris Hemsworth (il cacciatore), Sam Claflin (William), Ian McShane (Beith), Bob Hoskins (Muir), Ray Winstone (Gort), Nick Frost (Nion), Toby Jones (Cole), Eddie Marsan (Duir), Johnny Harris (Quert), Brian Gleeson (Gus), Sam Spruell (Finn), Vincent Regan (Duke Hammond), Lily Cole (Greta), Noah Huntley (Re Magnus), Raffey Cassidy . (Biancaneve da piccola)
Soggetto
Dopo aver stregato e ucciso il padre di Biancaneve, il Re Magnus, Ravenna ha devastato l'equilibrio della vita con una malvagità che si è diffusa per tutto il regno. Ma ora, per diventare davvero immortale, Ravenna deve mangiare il cuore di Biancaneve. La ragazza tuttavia riesce a fuggire dal carcere, il cacciatore Eric viene inviato a riprenderla ma i rapporti tra loro cambiano all'improvviso. La fine di Ravenna si avvicina...
Valutazione Pastorale
Il punto di partenza è, ancora una volta, la favola dei fratelli Grimm, pubblicata la prima volta nel 1812 nella raccolta "Kinder und Hausmarchen". La produzione guidata da Joe Roth voleva una versione innovativa del racconto, sia nell'ottica del reimmaginare la storia sia in quella di offrire una Biancaneve cinematografica attraente per un pubblico ampio, uomini e donne. Il regista aggiunge: "Biancaneve ha un arco di sviluppo che ricorda la mitica ascesa di un eroe. E' quasi la versione femminile di Luke Skywalker. C'è un universo che include metafore e immagini iconiche, ma tutto è alterato. Ci sono ancora lo specchio, la mela rossa e la regina cattiva, ma sono state aggiunte imponenti battaglie e una ribellione". Il riferimento a uno dei protagonisti della saga di "Guerre stellari" è sintomatico: vuol dire che per Biancaneve è il momento di uscire dalle morbide armonie del passato per entrare nelle asprezze e nelle difficoltà del moderno. Al pari dei giovani di oggi, la ragazza afferra la necessità di reagire senza indugi e si getta nella competizione tra rischi, pericoli, incertezze identitarie. Quello di Biancaneve diventa il viaggio di ritorno verso il luogo dell'infanzia, metafora del sogno e di un lontano tempo idilliaco. La regia crea suggestioni visive forti ma spesso dentro la cornice il quadro è ripetitivo e poco motivato. Prevale l'estetica di un 'bello' dal fiato corto. Troppi segnali rimandano al recente "Twilight". Lo spettacolo è costruito comunque con coerenza e il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e semplice, per quanto attiene allo svolgimento.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in occasioni successive come spettacolo di elevato livello professionale, anche per ragazzi.