Black Panther. Wakanda Forever

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Avidità, Avventura, Dialogo, Dolore, Ecologia, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Fumetti- Graphic novel, Male, Mare, Matrimonio - coppia, Morte, Politica-Società, Potere, Solidarietà
Genere
Avventuroso, Drammatico, Fantastico
Regia
Ryan Coogler
Durata
161'
Anno di uscita
2022
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Black Panther. Wakanda Forever
Distribuzione
Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Ryan Coogler, Joe Robert Cole
Fotografia
Autumn Durald
Musiche
Ludwig Göransson
Montaggio
Michael P. Shawver, Kelley Dixon, Jennifer Lame
Produzione
Kevin Feige, Nate Moore, Victoria Alonso, Barry Waldman, Louis D'Esposito. Casa di produzione: Marvel Studios, Walt Disney Studios Motion Pictures

Il film è in nelle sale italiane dal 9 novembre 2022

Interpreti e ruoli

Letitia Wright (Principessa Shuri), Angela Bassett (Regina Ramonda), Lupita Nyong'O (Nakia), Tenoch Huerta (Namor ), Danai Gurira (Okoye), Martin Freeman (Everett Ross), Winston Duke (M'Baku), Florence Kasumba . (Ayo), Michaela Coel (Aneka), Julia Louis-Dreyfus (Valentina Allegra de Fontaine), Lake Bell (Dr. Graham)

Soggetto

Il Paese di Wakanda è in lutto. Re T’Challa è morto, sul trono siede la madre, la regina Ramonda, che cerca di reggere con pragmatismo e fermezza alle pressioni internazionali, in primis degli Stati Uniti tramite la Cia, ma anche del misterioso Stato governato da re Namor. Nel mentre, la principessa Shuri fatica ad accettare la scomparsa del fratello, la sua incapacità di trovare una cura nonostante le competenze tecnologiche e la conoscenza dell’intelligenza artificiale. La situazione rischia di precipitare quando Wakanda finisce sotto attacco di Namor…

Valutazione Pastorale

Nella stagione 2018-19 “Black Panther” ha segnato più di un trionfo. Scritto e diretto da Ryan Coogler, il film ha raccolto il favore del pubblico raggiungendo un incasso di oltre 1miliardo di dollari, ma soprattutto è entrato a gamba tesa nella partita degli Oscar con 7 candidature – il primo titolo Marvel a ottenere la nomination come miglior film – e tre statuette vinte, ossia scenografie, costumi e le musiche di Ludwig Göransson. La Marvel non poteva dunque esimersi dal mettere in cantiere un sequel. Ciò che, però, non poteva prevedere è la scomparsa prematura del protagonista Chadwick Boseman, poco più che quarantenne, nel 2020. Il regista Coogler e il produttore Nate Moore (insieme a Kevin Feige) si sono interrogati su come procedere, tenendo conto di questa perdita e declinandola anche in ambito narrativo. “Dato che il Wakanda – afferma Moore – doveva continuare a esistere anche dopo la scomparsa di T’Challa [Chadwick Boseman], aveva perfettamente senso esaminare l’impatto che questa perdita aveva avuto su tutti coloro che lo avevano conosciuto e amato. E non c’è nessuno che percepisca quell’impatto più di sua sorella minore Shuri”. E su tale premesse ha preso sostanza “Black Panther. Wakanda Forever”, ancora una volta scritto e diretto da Coogler, che ha spostato il peso della narrazione su tre personaggi femminili: la regina Ramonda (Angela Bassett), la principessa Shuri (Letitia Wright) e Nakia (Lupita Nyong’o), la compagna del compianto re T’Challa. Un racconto che pertanto mette a tema la morte, il doloroso e non facile processo di elaborazione del lutto, unito a sentimenti di rabbia e persino vendetta, per approdare in ultimo sulle sponde della clemenza. La storia. Il Paese di Wakanda è in lutto. Re T’Challa è morto, sul trono siede la madre, la regina Ramonda, che cerca di reggere con pragmatismo e fermezza alle pressioni internazionali, in primis degli Stati Uniti tramite la Cia, ma anche del misterioso Stato governato da re Namor (Tenoch Huerta). Nel mentre, la principessa Shuri fatica ad accettare la scomparsa del fratello, la sua incapacità di trovare una cura nonostante le competenze tecnologiche e la conoscenza dell’intelligenza artificiale. La situazione rischia di precipitare quando Wakanda finisce sotto attacco di Namor… Al di là della consueta cifra spettacolare, dell’alto tasso di effetti speciali e dei movimenti di macchina vorticosi e immersivi, tratto distintivo dei film del Marvel Cinematic Universe, “Black Panther. Wakanda Forever” sorprende per come abbia messo morte e tragitto di elaborazione del lutto quali temi portanti. Il film mostra come tre donne vivano diversamente il dolore e la perdita; tre donne da cui dipenderà però il cambio di passo nella gestione del regno: una guida marcata da fermezza e coraggio. Nello specifico è la giovane Shuri cui spetta il cammino di formazione-responsabilità che la conduce a raccogliere il testimone dell’eroe: lei è chiamata a indossare la maschera di Black Panther, a mettersi sul tracciato del fratello per salvare il proprio Paese. Segnato da una lunghezza eccessiva (161 minuti), dipesa da dilatazioni narrative spesso senza senso o sostanza, “Black Panther. Wakanda Forever” conquista tuttavia per come valorizza un altro tema chiave: l’anteporre la clemenza alla vendetta, evitando il deragliamento nelle pieghe del male. Shuri rischia di finire nella vertigine dell’odio, trascinata dalle provocazioni di Namor, ma riesce a far maturare dentro di sé il valore della speranza, che si traduce appunto in clemenza. Lei incarna un eroe sì in cerca di giustizia, ma capace anche di tolleranza e perdono. Ancora, il film poggia nuovamente sulle musiche vibranti composte da Ludwig Göransson (“Tenet”), impreziosite dal brano conclusivo di Rihanna, “Lift Me Up”, che imprime ulteriore pathos alla storia. Il brano è pronto a inserirsi di fatto nella partita dei prossimi Oscar 2023. Ultimo, ma non meno importante, è il diffuso ricordo di Chadwick Boseman, che puntella l’opera in diversi momenti: dai titoli di apertura, particolarmente toccanti, ai volteggi conclusivi densi di dolcezza. Un ricordo non stucchevole o insistito, bensì quasi una celebrazione allargata, cui il pubblico viene chiamato a partecipare, per un attore legato a doppio filo al suo personaggio. Un cordoglio che abbatte i confini tra realtà e finzione. Consigliabile, problematico, adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è indicato per la programmazione ordinaria e per successive occasioni di dibattito

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