BLUE IN THE FACE

Valutazione
Discutibile, Realistico
Tematica
Famiglia
Genere
Commedia
Regia
Paul Auster, Wayne Wang
Durata
90'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
BLUE IN THE FACE
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Musiche
John Lurie
Montaggio
Christopher Tellefsen

Sogg. e scenegg.: Paul Auster, Wayne Wang - Fotogr.(panoramica/ a colori): Adam Holender - Mus.: John Lurie - Montagg.: Christopher Tellefsen- Dur.: 90' - Produz.: Greg Johnson, Peter Newman, Diana Phillips.

Interpreti e ruoli

Harvey Keitel (Auggie Wren), Jim Jarmusch, Lou Reed, Giancarlo Esposito, Victor Argo, Michael J.Fox, Roseanne, Mira Sorvino, Lily Tomlin, Malik Yoba, Mel Gorham, Jared Harris, Jose Zuniga, Stephen Gevedon, Sharif Rashed, Keith David, Peggy Gormley, John Lurie.

Soggetto

Una tabaccheria di Brooklyn è l'angolo d'osservazione privilegiato del quartiere. Il gestore Auggie Wren sventa dapprima uno scippo ai danni di una giovane, ma quando questa vuole perdonare al ladruncolo l'uomo le ridà la refurtiva. Mentre la moglie del proprietario della tabaccheria si lamenta perché lui non la porta mai a Las Vegas, la donna di Auggie si infuria quando lui, che le ha promesso di portarla a ballare, si sottrae all'impegno. Poi un cliente decide di fumare l'ultima sigaretta, ricordando quando ha cominciato, ed un nero chiassoso viene nel negozio a vendere orologi falsi. Successivamente un nero di origini italiane incontra un ex compagno di scuola, che lo sottopone ad un eccentrico test. Un fantasma dei Dodgers, mitico team di baseball migrato a Los Angeles dopo lo scioglimento e la demolizione del vecchio stadio, convince il proprietario a non vendere il negozio, simbolo della residua identità del quartiere. Frattanto la moglie del proprietario è decisa ad andare a Las Vegas: alleggerisce la cassa e tenta per-sino di sedurre Auggie per farsi acccompagnare, ma il marito pentito, dopo un vivace e polemico chiarimento, parte con lei per il Nevada. Mentre la donna di Auggie viene a far pace con il fidanzato, questi riceve un originale telegramma cantato e danzato da una spigliata postina inviatogli dal proprietario che, successivamente tornato dal suo viaggio, canta la sua gioia con la chitarra e gli altri gli fanno coro.

Valutazione Pastorale

Instant talk movie: questo lo stile usato dagli autori per confezionare questa pellicola sulla falsariga del successo del film "Smoke", già ruotante coi suoi personaggi attorno al saggio tabaccaio Auggie ed al suo negozietto all'angolo. Ma una cosa è preparare accuratamente una scena, magari dandole il tocco leggero dell'improvvisazione, ed un'altra è affidarsi totalmente a quest'ultima, ripercorrendo i gloriosi sentieri della commedia dell'arte. Mentre gli attori d'una volta avevano l'abitudine ad un canovaccio su cui improvvisare e costruire le scene, qui sembra che, nonostante i tagli ed i montaggi, volutamente approssimativi, dell'eterogeneo materiale, si cada troppo spesso nel posticcio, nel velleitario, in un minimalismo realistico, una quotidianità che le interviste a persone prese dalla strada dovrebbero suffragare, ma che in definitiva suona un po' come un laboratorio cinematografico per allievi registi, solo che i registi non sono allievi, e gli attori sono quasi tutte star del cinema statunitense. Il carattere di improvvisazione, il chiacchierare a ruota libera fino a diventare 'Blue in the face' (cianotico per il fiatone) se da un lato conferisce a tratti realismo ed una certa agilità al film, da un altro ne rivela impietosamente il carattere di improvvisazione pura. Ed è evidente che non bastano Lou Reed che disquisisce sui suoi occhiali o Jim Jarmusch che discetta sulla sua prima ed ultima sigaretta per riuscirvi. Film altalenante, che si salva in parte come appassionato omaggio alla vecchia Brooklyn, ma operazione in gran parte fallita per la mancanza di misura.

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