
La serie tv è in distribuzione sulla piattaforma Netflix
Interpreti e ruoli
Jonathan Bailey (Anthony Bridgerton), Phoebe Dynevor (Daphne Bridgerton), Ruth Gemmell (Violet Bridgerton), Claudia Jessie (Eloise Bridgerton), Luke Thompson (Benedict Bridgerton), Luke Newton (Colin Bridgerton), Ruby Stokes (Francesca Bridgerton), Will Tilston (Gregory Bridgerton), Simone Ashley (Kate Sharma), Charithra Chandran (Edwina Sharma), Golda Rosheuvel (Regina), Regé-Jean Page (Simon Basset), Nicola Coughlan (Penelope Featherington)
Soggetto
Inghilterra, inizio XIX secolo. Il visconte Anthony Bridgerton è ossessionato dall’idea del matrimonio perfetto, combattuto tra le sorelle Kate ed Edwina Sharma...
Valutazione Pastorale
L’esordio di “Bridgerton” il 25 dicembre 2020 ha segnato un deciso successo per la piattaforma Netflix, al punto da sigillare subito future stagioni prodotte dalla geniale sceneggiatrice e producer statunitense Shonda Rhimes (sue sono le serie “Grey’s Anatomy”, “Scandal” e “Le regole del delitto perfetto”). “Bridgerton” è un atipico e innovativo period drama ambientato nell’Era Regency, nei primi decenni del XIX secolo in Inghilterra, un racconto che esplora le dinamiche della nobiltà londinese, dipinta tra matrimoni che coniugano amore e agiatezza economica, grandi balli e suggestivi tè in ville di campagna. La linea narrativa viene da un ciclo di romanzi scritti da Julia Quinn. Qual è la particolarità di “Bridgerton”? Saper utilizzare il consolidato tracciato narrativo messo a punto principalmente da Jane Austen, con i suoi romanzi stratificati di sentimento ma anche di questioni sociali, con una chiara valorizzazione del ruolo della donna e della sua libertà di scelta, in una cornice sempre gentile ed elegante. Su tale binario, la Rhimes e il creatore Chris Van Dusen hanno innestato degli elementi spaesanti e dichiaratamente attuali. Anzitutto un uso del colore, di tonalità pastello virate in chiave luminosa, a tratti (ultra)pop, che vanno di pari passo con costumi eleganti oscillanti anche verso l’eccesso (l’“outfit” della regina). Ancora, una valorizzazione trascinante di brani rock riarrangiati in chiave classica (applausi!): nella seconda stagione “Wrecking Ball”, “Material Girl”, “Diamonds” e “Sign of the Times”. Infine, le sfumature del sentimento sono state integrate anche da un diffuso erotismo, soprattutto a favore di una prospettiva femminile. In “Bridgerton 2” (8 episodi da 50’-70’) tornano quasi tutti gli elementi forti del racconto, anche se la linea narrativa – che vede protagonista il visconte Anthony Bridgerton (Jonathan Bailey), ossessionato dall’idea del matrimonio perfetto, indeciso tra le sorelle Kate (Simone Ashley) ed Edwina Sharma (Charithra Chandran) – è più conforme allo stile classico del period drama, senza eccessi “destabilizzanti” (ridimensionata la componente erotica). Nell’insieme si registra uno stile più composto, rodato, comunque brillante, capace di capitalizzare ascolto e di garantire romantica evasione. La serie “Bridgerton” è consigliabile, semplice.
Utilizzazione
La seconda stagione di "Bridgerton" è indicata per un pubblico adulto e di adolescenti.