CAMMINANDO SULL’ACQUA

Valutazione
Accettabile, Problematico, dibattiti
Tematica
Giustizia, Omosessualità, Politica-Società, Rapporto tra culture, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Eytan Fox
Durata
104'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Israele
Titolo Originale
Walk on water
Distribuzione
Teodora Film
Musiche
Ivri Lider
Montaggio
Yosef Grunfeld

Orig.: Israele (2004) - Sogg. e scenegg.: Gal Uchovsky - Fotogr.(Panoramica/a colori): Tobias Hochstein - Mus.: Ivri Lider - Montagg.: Yosef Grunfeld - Dur.: 104' - Produz.: Lama Produzioni.

Interpreti e ruoli

Lior Ashkenazi (Eyal), Knut Berger (Axel), Carolina Peters (Pia), Gideon Shemer . (Menachem)

Soggetto

Ricevuto l'incarico di rintracciare Alfred Himmelman, ex ufficiale nazista, Eyal, agente speciale del Mossad, entra in contatto prima e in confidenza poi con il nipote Axel. Questi é in Israele per vdere sua sorella che vive lì da anni e per convincerla a tornare in Germania almeno per il compleanno del padre. Fingendosi una guida turistica, Eyal accompagna Axel in un giro del paese e, durante il viaggio, i due hanno modo di conoscersi meglio e, soprattutto, di confrontarsi su idee e opinioni. Quando sono più in confidenza, Axel rivela a Eyal la propria omosessualità e la notizia che il nonno potrebbe sssere ancora vivo. Fallito l'obiettivo di convincere la sorella, Axel torna in Germania e qui, poco dopo, lo raggiunge Eyal. La famiglia lo invita alla festa di compleanno del padre. Ad un certo punto, seduto su una carrozzina, entra nel salone il nonno ex nazista, fa gli auguri al figlio, e poi si ritira nella propria stanza. Ora Eyal deve intervenire per eliminarlo. Ma quando lo ha di fronte non ci riesce. Sarà forse Axel ad agire al posto suo. Due anni dopo, in Israele Eyal ha lasciato i servizi segreti, ha sposato la sorella di Axel e vive sereno in famiglia.

Valutazione Pastorale

Si tratta di una storia che riesce a condensare una serie di temi importanti, mantenendo equilibrio e linearità narrativa. Bella la figura centrale dell'agente dei servizi segreti israeliani carico di dolore per il suicidio della moglie, stanco di dovere inseguire persone per eliminarle, preso dai dubbi e desideroso di una vita più calma e serena. Costruendo un racconto di nitido impianto civile, Eytan Fox parla della caccia agli ex nazisti, di omosessualità, di ebrei e palestinesi, di razzismi e di convivenze culturali, affidandosi ai fatti e alle azioni, più che a inutili prediche. Senza didascalismi né moralismi, il regista lancia un invito alla comprensione e al dialogo in un'ottica di reciproco rispetto. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutre come accettabile, problematico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in occasioni mirate come avvio alla riflessione sui molti argomenti offerti dalla trama. Qualche attenzione per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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