CINDERELLA MAN – Una ragione per lottare

Valutazione
Accettabile, realistico*
Tematica
Famiglia, Sport, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Ron Howard
Durata
144'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Cinderella Man
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Cliff Hollingsworth, Akiva Goldsman Cliff Hollingsworth
Musiche
Thomas Newman
Montaggio
Mike Hill, Dan Hanley

Orig.: Stati Uniti (2005) - Sogg.: Cliff Hollingsworth - Scenegg.: Cliff Hollingsworth, Akiva Goldsman - Fotogr.(Scope/a colori): Salvatore Totino - Mus.: Thomas Newman - Montagg.: Mike Hill, Dan Hanley - Dur.: 144' - Produz.: Brian Grazer, Ron Howard, Penny Marshall.

Interpreti e ruoli

Russell Crowe (Jim Braddock), Renee Zellweger (Mae Braddock), Paul Giamatti (Joe Gould), Craig Bierko (Max Baer), Paddy Considine (Mike Wilson), Bruce McGill (Jimmy Johnston), David Huband (Ford Bond), Connor Price (Jay Braddock), Ariel Waller (Rosemarie Braddock), Patrick Louis (Howard Braddock), Rosemarie DeWitt (Sara), Linda Kash . (Lucille Gould)

Soggetto

New York, all'inizio degli anni Trenta, nel momento della depressione economica. Jim Braddock non é più giovanissimo, al punto da essere ormai considerato un ex pugile professionista. Ma ora lui non ha più i soldi necessari alla sopravvivenza quotidiana, non é più in grado di soddisfare i bisogni della sua adorata famiglia, della moglie e dei tre figli piccoli. Il sussidio di disoccupazione non basta, i lavori che prova a fare sono solo occasionali. A Jim non resta che tornare sul ring, ed è quello che in fondo lui desidera. Quando tutti lo danno per spacciato, Jim, spinto da una indomabile volontà e sostenuto dall'amico/manager Joe, vince il primo incontro e poi un altro e altri ancora. Ottiene così la chance di sfidare il campione del mondo dei pesi massimi Max Baer, noto per avere ucciso due uomini sul ring. Joe affronta il match senza paura e il 13 giugno 1935 al Madison Square Garden, al termine di quindici dure riprese, sconfigge Baer e conquista il titolo mondiale.

Valutazione Pastorale

La citazione del giorno esatto in cui avvenne l'incontro per il campionato del mondo serve a ricordare (molti lo sanno) che il protagonista è realmente esistito, ed è già stato al centro di altri film. Jim Braddock salì ancora sul ring fino al 1938, combattè valorosamente nella seconda guerra mondiale, aiutò a costruire il ponte da Verrazzano a Brooklin, e morì nel 1974 all'età di 68 anni. L'esempio della sua vita é in effetti così tipicamente 'americano' da essere di per sè un copione cinematografico. Jim è l'individuo che nel momento in cui tutto senbra crollare non si dispera, si rimbocca le maniche, vuole fortemente risalire la china, e non solo per se ma soprattutto per la propria famiglia, per tenerla unita, per dare pace alla moglie e ai figli. Sul ring Jim non picchia solo l'avversario ma anche tutte le avversità della vita. E se il pugilato é sport di fronte al quale vanno prese opportune cautele (in ordine alla dimensione violenta che lo caratterizza e all'obiettivo finale di eliminare l'altro), nel racconto resta sempre in primo piano la figura limpida di Braddock, il suo amore per la famiglia, la disponibilità al sacrificio e l'assenza di una vera cattiveria. La regia assume toni quasi epici, e tuttavia la vigorosa cornice ambientale aiuta a restare nella 'verità' delle situazioni. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile e nell'insieme realistico. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e proposto come prodotto spettacolare di bel coinvolgimento narrativo. Qualche attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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