CLOSER

Valutazione
Inaccettabile, scabroso
Tematica
Matrimonio - coppia, Sessualità, Teatro
Genere
Commedia
Regia
Mike Nichols
Durata
100'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Closer
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Musiche
brani di autori vari
Montaggio
John Bloom, Antonia Van Drimmelen

Orig.: Stati Uniti (2004) - Sogg. e scenegg.: Patrick Marber dal proprio omonimo testo teatrale - Fotogr.(Panoramica/a colori): Stephen Goldblatt - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: John Bloom, Antonia Van Drimmelen - Dur.: 100' - Produz.: Mike Nichols, John Calley, Cary Brokaw.

Interpreti e ruoli

Julia Roberts (Anna), Jude Law (Dan), Natalie Portman (Alice), Clive Owen (Larry), Nick Hobbs (tassista), Colin Stinton (agente della dogana)

Soggetto

A Londra Alice, appena arrivata dagli Stati Uniti, ha un incidente per strada. La soccorre Dan, l'accompagna all'ospedale, inizia una relazione con lei. Dan va nello studio di Anna, fotografa, per preparare la copertina del proprio libro. Dan e Anna si baciano, mentre Alice è fuori ad aspettare. Larry, dallo studio medico, crede di avviare un dialogo dai forti toni erotico-sessuali con una ragazza. All'altro computer invece c'é Dan il quale dà a Larry un appuntamento per il giorno dopo. Sul luogo concordato c'é Anna, che così conosce Larry e i due a loro volta cominciano a vivere insieme. Da questo momento i quattro personaggi cominciano ad interagire tra loro, mescolando le coppie e cercando ogni volta di conoscere meglio se stessi o il proprio partner. Le spiegazioni sempre più incalzanti che nascono tra i quattro non riescono però a fare chiarezza. Così Alice, che fa la spogliarellista e aveva cominciato a lavorare anche a Londra, torna negli Stati Uniti. E Anna e Larry, sposatisi, si lasciano.

Valutazione Pastorale

All'origine c'é un testo teatrale dallo stesso titolo, scritto da Patrick Marber, presentato a Londra nel 1997, poi a Broadway e quindi in oltre cento città nel mondo. Marber, che ha partecipato anche alla sceneggiatura, precisa che la commedia: "...non parla solo di sentimenti, ma anche della gelosia sessuale, degli sguardi maschili, delle bugie che raccontiamo a noi stessi e a coloro che ci sono più vicini, di come le persone affermano la propria identità usando gli altri...". Il produttore aggiunge di essere stato attratto dalla "analisi dissacrante, acuta delle storie sentimentali moderne" e da situazioni in cui ci si innamora solo dell'idea di innamorarsi. Insomma si è capito che le relazioni sentimentali sono complicate, forse oggi più di ieri. Ma questa magari realistica premessa non basta a giustificare l'inarrestabile ricorso del copione a dialoghi e frasi indirizzate solo sul versante erotico-sessuale: con descrizioni minuziose e quasi una gara verbale a chi riesce ad essere più esplicito (a partire dai rapporti 'virtuali' al computer), a rovesciare addosso all'altro/a rimproveri costruiti su 'prestazioni' rivelate e confessate. Era (é) veramente tutto indispensabile per dire l'affanno e le difficoltà della comunicazione uomo/donna all'inizio del Duemila? C'è molto compiacimento, e dunque il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come inaccettabile e nell'insieme scabroso. UTILIZZAZIONE: é da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze. Molta attenzione è da tenere per i minori in vita di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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