CODICE D’ONORE **

Valutazione
Discutibile, Realistico
Tematica
Giustizia
Genere
Drammatico
Regia
Rob Reiner
Durata
138'
Anno di uscita
1992
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
A FEW GOOD MEN
Distribuzione
Columbia Tri Star Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Aaron Sorkin tratto dal lavoro teatrale di Aaron Sorkin
Musiche
Marc Shaiman
Montaggio
Robert Leighton

Sogg.: tratto dal lavoro teatrale di Aaron Sorkin - Scenegg.: Aaron Sorkin - Fotogr.: (scope/a colori) Robert Richardson - Mus.: Marc Shaiman - Montagg.: Robert Leighton - Dur.: 138' - Produz.: David Brown, Rob Reiner, Andrew Scheinman

Interpreti e ruoli

Tom Cruise (Daniel Kaffee), Jack Nicholson (Nathan R.Jessep), Demi Moore (Joanne Galloway), Kevin Bacon (Ken Ross), James Marshall (Louden Downey), Wolfgang Bodison (Harold W. Dawson), J. T. Walsh (Matthew Markinson), Christopher Guest, Kiefer Sutherland, J. A. Preston, Kevin Pollak, Matt Craven, Noah Wyle

Soggetto

il sergente William T. Santiago, un marine della base americana di Guantanamo, muore nel corso di un'azione "disciplinare" non ufficiale, ad opera del sergente Louden Downey e del caporale Harold W. Dawson, detta in gergo "Codice rosso". L'inchiesta è affidata al giovane tenente di marina Daniel Kaffee, coadiuvato dal capitano della Commissione disciplinare Joanne Galloway, una donna graziosa e volitiva e da un amico di Kaffee, il capitano Jack Ross. Nel corso del processo e delle febbrili indagini parallele si scopre che Santiago era malvisto da compagni e superiori per le sue scarse doti di combattente. Inoltre aveva scritto, scavalcando i suoi superiori, per essere trasferito, promettendo rivelazioni su un incidente alle recinzioni, in cui era coinvolto Downey. Risulta poi che il comandante Nathan R. Jessep, contattato precedentemente a Cuba, ha mentito almeno su due punti: non ha ordinato mai il trasferimento di Santiago con il volo delle sei antimeridiane come dichiarato, ed anzi ha fatto sparire i piani di un volo notturno con la stessa destinazione che avrebbe salvato Santiago. L'unico che potrebbe far luce sui fatti, il vice di Jessep, Matthew Markinson è introvabile. Ma costui appare all'improvviso e informa confidenzialmente Kaffee che è stato Jessep a trattenere Santiago ed a far sparire i piani di volo. Nascosto in un Motel, dovrebbe apparire al processo ed accusare il superiore: ma non regge alla tensione e si suicida. Nel dibattimento conclusivo, facendo entrare due avieri come presunti piloti del volo cancellato e provocando Jessep Kaffee riesce a fargli ammettere di aver ordinato il famigerato "Codice rosso". Downey e Dawson vengono così scagionati dall'accusa di volontarietà del reato, ma radiati dal corpo, mentre Jessep viene arrestato.

Valutazione Pastorale

film condotto con grande mestiere, nel filone classico della commedia processuale all'americana (infatti è tratto da un lavoro teatrale), "Codice d'onore" tocca diverse corde della sensibilità americana: la difesa della patria, innanzitutto, con l'allegoria della sentinella, il marine, che veglia sul muro rischiando la vita per far dormire tranquilli i cittadini, e quindi si sente in diritto di allargare i confini della giustizia costituzionale dovendo vivere in un clima eccezionale, di frontiera. Dall'altro il cittadino comune, impersonato da Kaffee, un buontempone patito del softball e dei compromessi, e deciso a non farsi mai coinvolgere ed a finire la leva, che scopre, anche attraverso la memoria del padre, giurista di fama, che c'è un confine oltre al quale l'amore della patria ed i metodi rudi e spietati non giustificano la sopraffazione del più debole. È significativo che Downey, che difende e copre il comportamento di chi gli ha ordinato la fatale punizione a Santiago riconosca, proprio grazie alla pressione psicologica esercitata dal clima del processo in cui il cittadino normale si scontra con l'ambiente chiuso ed elitario del corpo speciale, che la vittima era in realtà un "debole" da difendere e che quindi l'ordine era iniquo. Da elogiare gli attori, con un Cruise forse sopra le righe all'inizio, una Demi Moore fanatica al punto giusto, un Nicholson gigione ed efficace come sempre. Ritmo serratissimo con qualche espressione cruda, del resto assai plausibile in bocca a militari. Apprezzabile anche l'assenza di un risvolto sentimentale tra Joanne e Daniel. Pur trionfando i valori della giustizia ed essendo ben netti i confini tra il positivo ed il negativo, la complessità dell'argomento, la crudezza di linguaggio e di situazioni, il suicidio di Markinson motivano il giudizio.

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