Orig.: Stati Uniti (2004) - Sogg. e scenegg.: Nia Vardalos - Fotogr.(Normale/a colori): Richard Greatrex - Mus.: Randy Edelman - Montagg.: David Finfer - Dur.: 98' - Produz.: Roger Birnbaum, Gary Barber, Jonathan Glickman.
Interpreti e ruoli
Nia Vardalos (Connie), Toni Collette (Carla), David Duchovny (Jeff), Stephen Spinella. (Robert/Peaches), Alec Mapa (Lee), Chris Logan (Brian), Robert Kaiser (Paul), Ian Gomez (Stanley), Robert John Burke (Rudy), Dash Mihok (Mikey), Nick Sandow. (Al), Debbie Reynolds (se stessa)
Soggetto
Testimoni involontarie dell'assassinio di Frank, il loro principale coinvolto con la mafia russa, le due aspiranti showgirl Connie e Carla pensano bene di fuggire il più lontano possibile e rendersi irreperibili. Arrivano così a Los Angeles dove, mentre cercano un lavoro, non rinunciano però alle ambizioni artistiche. Afferando al volo l'opportunità di essere ancora meno individuabili, accettano di entrare in uno spettacolo per 'drag queen'. Facendosi passare per uomini, si travestono da donne, entrano nel gruppo delle 'ballerine' e cominciano a partecipare allo spettacolo serale. Ottengono un inatteso successo, il pubblico le reclama, ma intanto Connie si è innamorata di Jeff, fratello di Bo, uno dei travestiti, ma deve trattenersi, creando tuttavia situazioni imbarazzanti. Quando i fidanzati delle due, inviati dalla banda dei russi a Los Angeles, arrivano nel locale e scoprono le loro donne nei così stranamente vestite, ogni equivoco finalmente si chiarisce. Scontri e scazzottare si susseguono in mezzo a musica e balletti. Arriva anche Debbie Reynolds, il pubblico si diverte, Connie e Jeff si baciano, i malviventi sono arrestati. E, soprattutto, le due amiche finalmente sono diventate delle star.
Valutazione Pastorale
Riciclando al contrario il canovaccio di "A qualcuno piace caldo" (lì Tony Curtis e Jack Lemmon, testimoni di un omicidio, fuggivano e si inserivano, travestendosi da donne, in una orchestra tutta al femminile), Nia Vardalos ha scritto e interpretato questo copione, incoraggiata dal grande successo de "Il mio grosso grasso matrimonio greco". Va detto che gli esiti sono meno convincenti. Per funzionare, il genere'commedia degli equivoci' necessita di meccanismi ben oliati e senza pause. Qui invece il tono brillante spesso si inceppa in dialoghi stereotipati, in figure di contorno fin troppo banali, in un umorismo scontatome di maniera. Nuove al copione il voler essere troppo 'buonista'. Il 'vogliamoci bene' finale (il fratello si riconcilia con il fratello travestito; tutti escono allo scoperto; tutti applaudono tutti) diventa stucchevole e un po' di comodo, artificioso al pari di qualche infelice battuta anticristiana. Resta la validità dei numeri musicali, e qualche passaggio simpatico e divertente. Ma nell'insieme il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come inconsistente e punteggiato da grossolanità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, tenendo conto dei rilievi sopra esposti. Qualche attenzione è da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.