CREATURA DEGLI ABISSI

Valutazione
Accettabile-riserve, Crudezze
Tematica
Genere
Avventuroso
Regia
Sean S. Cunningham
Durata
107'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
DEEP STAR SIX
Distribuzione
Penta Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Lewis A. Bernathy, Geof Miller Lewis A. Bernathy
Musiche
Harry Manfredini
Montaggio
David Handman

Sogg.: Lewis A. Bernathy - Scenegg.: Lewis A. Bernathy, Geof Miller - Fotogr.: (scope/a colori) Mac Halberg - Mus.: Harry Manfredini - Montagg.: David Handman - Dur.: 107' - Produz.: Bekka Bass

Interpreti e ruoli

Taurean Blacque (Laidlaw), Nancy Everhard (Soyce Collins), Greg Evigan (Mc Dride), Miguel Ferrer (Snyder), Matt Mc Coy (Richardson), Nia Peeples (Scarpelli), Cindy Pickett (Diana Norris), Marius Weyers, Elya Baskin

Soggetto

su incarico della Marina degli Stati Uniti, il dottor Van Gelder ha creato una base subacquea per portare avanti un progetto di colonizzazione sottomarina, fare all'uopo tutte le ricerche del caso ma, in realtà, costruire al tempo stesso una piattaforma di lancio per missili. Undici persone, tra cui tre donne, lavorano nell'abisso. La missione si avvia al suo termine, ma Van Gelder ha fretta e decide di far saltare uno spesso strato di roccia, sotto la quale uno dei tecnici ha indovinato essere una grossa caverna. A seguito dell'esplosione gli operatori sono costretti a rimanere entro la base perché attaccati da un mostro ignoto, disturbato nella sua tana. Moriranno uno ad uno, artigliati e fatti a pezzi dall'orrenda creatura attirata dai fari potenti e dalle luci di bordo. Due soli riusciranno a salvarsi: Mc Dride e la fidanzata Diana Norris i quali, fra un allagamento e l'altro, paratie taglienti e unghiate del mostro inviperito per le ferite delle armi, tornano alla superficie dell'Oceano, dove una estrema lotta contro la repellente creatura degli abissi li vede alla fine vincitori.

Valutazione Pastorale

in sintesi: l'unica novità è l'aver situato la base e dunque la stessa vicenda nelle profondità buie dell'Oceano. È qui che si svolge la vita dell'équipe in missione e sono sempre il mare e la base che fanno da cornice agli eventi. Disgraziatamente, il dialogo è asfissiante, zeppo com'è di frasi che altro non sono che ordini e contrordini tecnici, tutti in termini di pulsanti e conseguenti operazioni, magari esatte, ma indubbiamente fastidiose. Le parentesi sentimentali vagolano nel più piatto convenzionalismo. L'unica chance della regia sarebbe stata quella di far scaturire dall'orrendo mostro all'esterno tutta la tensione possibile. Il grande imputato è lui, anche se in conclusione aveva tutte le ragioni più valide, disturbato nella propria tana millenaria e per di più stuzzicato (pare, dalle luci) negli appetiti. Ecco invece, tra scossoni e allagamenti vari, comparire un gigantesco ramarro, un caimano di fattezze enormi, un mostro mucillaginoso e plasticoso.

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