DICIOTTANNI – IL MONDO AI MIEI PIEDI

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Droga, Famiglia - genitori figli, Giovani, Sessualità
Genere
Drammatico
Regia
Elisabetta Rocchetti
Durata
86'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Officine UBU
Musiche
M Feel & AA. VV.
Montaggio
Barbara De Mori, Alessandro Guariento

Orig.: Italia (2010) - Sogg. e scenegg.: Elisabetta Rocchetti in collaborazione con Chiara Cavallari - Fotogr.(Panoramica/a colori): Raoul Torresi . Mus.: M Feel & AA. VV. - Montagg.: Barbara De Mori, Alessandro Guariento - Dur.: 86' - Produz.: Officine UBU, Elisabetta Rocchetti.

Interpreti e ruoli

Marco Rulli (Ludovico), Elisabetta Rocchetti (Giulia), G.Max (zio Sandro), Nina Torresi (Martina), Alessia Barela (Silvia), Rosa Pianeta (Luisa), Marco Iannitello (Luca), Monica Cervini (Debora)

Soggetto

Rimasto orfano da piccolo, Ludovico non riesce a vivere serenamente i propri diciotto anni e crede di coprire il vuoto affettivo attraverso varie relazioni con donne più grandi di lui. Conosce Giulia, sembra provare qualcosa per lei ma resta scottato quando scopre che è l'amante dello zio Sandro, suo tutore legale capace di spendere in loschi affari i soldi lasciati per il suo mantenimento fino alla maggiore età. Da questa delusione, e dall'essersi approfittato anche della ragazza di un suo amico, Ludovico matura la consapevolezza di voler cambiare per iniziare una nuova vita.

Valutazione Pastorale

C'è confusione, mancano idee, punti di riferimento, valori precisi verso cui indirizzarsi. A questa premessa non si sottrae il protagonista della vicenda: che per di più ha appena diciotto anni, e, rimasto orfano, è affidato ad uno zio non proprio modello di positività. Insomma Ludovico è solo, pronto a lasciarsi andare a storie fatte solo di rapporti sessuali utili a riempire i vuoti affettivi. Un fase dura, aspra, ostile e però necessaria per poter crescere e capire meglio se stessi e le cose importanti della vita. A questo percorso ha pensato Elisabetta Rocchetti, attrice e qui anche regista esordiente: "Questo film -dice- vuole essere un elogio della normalità, perchè è attraverso la normalità che i personaggi si salvano e trovano la propria dimensione in maniera catartica". Forse la strada verso il nuovo corso è un po' lunga, ripetitiva, la Rocchetti regista inciampa in qualche passaggio irrisolto, ma indovina la scelta degli attori che danno una sofferta credibilità ai personaggi. Tra buoni propositi e qualche momento forse tirato via, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, forse più opportunamente, in occasioni mirate per avviare riflessioni sugli argomenti che affronta: la maturità, la presenza/assenza della famiglia, l'assunzione di responsabilità. Attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi e di uso di dvd e di alti supporti tecnici.

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