Orig.: Gran Bretagna (2017) - Sogg.: basato sul libro "The Man Who Invented Christmas" di Les Standiford - Scenegg.: Susan Coyne - Fotogr.(Scope/a col.): Ben Smithard - Mus.: Mychael Danna - Montagg.: Jamie Pearson, Stephen O'Connell - Dur.: 104' - Produz.: Robert Mickelson, Ian Sharples - 35^ EDIZIONE TORINO FILM FESTIVAL 2017 SEZIONE FESTA MOBILE.
Interpreti e ruoli
Dan Stevens (Charles Dickens), Christopher Plummer (Scrooge), Jonathan Pryce (John Dickens), Justin Edwards (John Forster), Morfydd Clark (Kate Dickens), Donald Sumpter (Haddock), Miles Jupp (Thacheray), Simon Callow (Leech)
Soggetto
Londra, inverno 1843. Charles Dickens, lo scrittore inglese di maggior successo, deve fare i conti con alcune pubblicazioni che non hanno l'accoglienza sperata. Inizia allora a pensare all'idea di una storia natalizia...
Valutazione Pastorale
Tutto parte da un intreccio incredibilmente bello e giocato tra fantasia e realtà. Il dato di fatto inconfutabile è che Charles Dickens, nato il 7 febbraio 1812, acquistata grande fama dopo aver pubblicato "Il circolo Pickwick" nel 1836 e superato un momento di crisi, il 17 dicembre 1843 dà alle stampe "Il canto di Natale", cui arride un successo inatteso. Le fasi lungo le quali lo scrittore arrivò a concepire, ideare e dare forma a quel testo riempiono la parte del copione. dove prevale l'invenzione. E' la cronaca di un travaglio tra delusione, diffidenza, sfiducia, perdita di fiducia in se stesso e nei pochi amici fidati. Nel seguire questo percorso (che si riempie di personaggi imprevisti ma di solida personalità, robusti e caratterialmente tosti), lo script si affida a passaggi intensi e convinti, di piena sostanza emotiva. Al punto che arriva un momento in cui Dickens (personaggio) esclama furibondo: " Non va bene niente, i personaggi non fanno quello che voglio!". Muovendosi su questo versante tra verità e finzione, il racconto diventa una vera, autentica favola di Natale: con lo spirito giusto, con la grande, magica atmosfera che si accompagna a quel giorno. Dentro c'è spazio anche per il difficile rapporto tra Dickens e il padre, tra incomprensioni, liti, pianti e dolce commozione. Una storia bella e commovente che comincia nelle pagine del libro e si trasferisce interamente nelle immagini del film. Mantenendo autenticità e coerenza, solo un po' dolciastra nel finale. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e certamente poetico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte occasioni successive, come prodotto capace di commuovere con uno stile semplice e con l'intensità di ogni inquadratura.