Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Valutazione
Consigliabile, Problematico
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Donna, Fumetti- Graphic novel, Giovani, Giustizia, Letteratura, Male, Potere, Scienza, Solidarietà
Genere
Avventuroso, Azione, Commedia, Fantastico
Regia
Sam Raimi
Durata
126'
Anno di uscita
2022
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Doctor Strange in the Multiverse of Madness
Distribuzione
Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Dal fumetto di Stan Lee, la sceneggiatura è firmata da Michael Waldron
Fotografia
John Mathieson
Musiche
Danny Elfman
Montaggio
Bob Murawski, Tia Nolan
Produzione
Kevin Feige, Victoria Alonso, Eric Hauserman Carroll, Scott Derrickson, Jamie Christopher, Louis D'Esposito. Casa di produzione: Marvel Studios, Walt Disney Studios Motion Pictures

Interpreti e ruoli

Benedict Cumberbatch (Doctor Stephen Strange), Elizabeth Olsen (Wanda Maximoff - Scarlet Witch), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo), Benedict Wong (Wong), Xochitl Gomez (America Chavez), Michael Stuhlbarg (Nicodemus West), Rachel McAdams (Christine Palmer)

Soggetto

Stati Uniti, Stephen Strange nel giorno in cui presenzia alle nozze della scienziata nonché sua ex innamorata Christine Palmer, deve arrestare la minaccia di una creatura aliena che insegue l’adolescente America Chavez. Ben presto Strange comprende che America non è una ragazza come tante, perché ha dei poteri speciali che le permettono di spostarsi nei numerosi universi paralleli, appunto nel Multiverso. Avvertendo crescenti pericoli, chiede aiuto a Wanda, ritiratasi a vivere in campagna…

Valutazione Pastorale

La prima volta che abbiamo visto comparire il personaggio di Stephen Strange nel ciclo della Marvel è stato con il film “Doctor Strange” (2016) diretto da Scott Derrickson. Sono seguite poi sue incursioni in “Thor: Ragnarok” (2017), “Avengers: Infinity War” (2018), “Avengers: Endgame” (2019) e “Spider-Man: No Way Home” (2021). Proprio quest’ultimo ha squadernato la linea narrativa portante (l’apertura del Multiverso) del film “Doctor Strange nel Multiverso della Follia”, diretto da Sam Raimi (sua è la trilogia “Spider-Man”, 2002-2007). La storia (senza spoiler!). Stati Uniti, Stephen Strange (Benedict Cumberbatch) nel giorno in cui presenzia alle nozze della scienziata nonché sua ex innamorata Christine Palmer (Rachel McAdams), deve arrestare la minaccia di una creatura aliena che insegue l’adolescente America Chavez (Xochitl Gomez). Ben presto Strange comprende che America non è una ragazza come tante, perché ha dei poteri speciali che le permettono di spostarsi nei numerosi universi paralleli, appunto nel Multiverso. Avvertendo crescenti pericoli, chiede aiuto a Wanda (Elizabeth Olsen), ritiratasi a vivere in campagna… Intricato, è intricato. “Doctor Strange nel Multiverso della Follia” è un film-dedalo ipnotico, affascinante, persino caotico, che non lascia di certo indifferente lo spettatore. Soffermiamoci anzitutto sulla linea del racconto, sulla caratterizzazione di Strange. Come sottolinea il regista Sam Raimi: “I fan dell’Universo Cinematografico Marvel sono interessati ai personaggi. Chi sono? Cosa sarebbero potuti diventare? Hanno fatto le scelte giuste? Persino in ‘Avengers: Endgame’, sono state fatte scelte di cui alcuni personaggi nel nostro film si sono pentiti. In questo film assisteranno alle ripercussioni di quelle scelte e sarà molto interessante da vedere”. Raimi ci dà dunque la chiave per l’approfondimento: al di là dell’action, dell’eccesso seducente di effetti speciali – cifra stilistica-narrativa tipica dei film Marvel –, quello che rimane in campo è la condizione dell’eroe che vacilla, l’eroe che chiamato a portare il peso delle sue responsabilità, dei suoi doveri, a un certo punto si ferma a riflettere su di sé e sulle proprie scelte. Qui Strange si chiede se le azioni compiute siano giuste: dall’apertura del Multiverso a quelle più strettamente personali, l’epilogo della storia d’amore con Christine. L’eroe vive una vita sbilanciata nella corsa e nell’affanno, non ha tempo per costruire relazioni; e se riesce a svilupparle, spesso queste si infrangono rovinosamente. Ancora, altra figura di rilievo nel racconto è Wanda, che vive il tormento della sua condizione solitaria, senza più Visione, senza più amore e affetti, chiamata a contenere la ribellione interiore di Scarlet Witch. Altro topos è la lotta bene-male, e soprattutto il rischio che corre Strange nell’addentrarsi nei sentieri del Male, della corruzione di sé, pur di giungere alla salvezza di America e della comunità tutta. Più volte viene sottolineato che accostarsi al Male corrompe, anche irreparabilmente. Elemento distintivo di “Doctor Strange nel Multiverso della Follia” è soprattutto la regia di Sam Raimi, che introduce nel progetto sfumature cupe, che saccheggiano il suo background come regista di film horror e di tensione. Ammanta così il film dedicato a Doctor Strange di un alone decisamente fosco, tra minacce reali e demoni interiori del personaggio. Per tali motivi il target dell’opera vira leggermente, non più adatto ai piccolissimi, ma indicato dai preadolescenti-adolescenti in su. Nell’insieme, il film volteggia spedita nell’orizzonte Marvel, coniugando forma e contenuto, spettacolarizzazione e introspezione, aprendo anche scenari onirici pronti a deragliare nell’incubo. Oltre alla mano ferma del regista Raimi, è doveroso ricordare l’ancoraggio al film fornito da Benedict Cumberbatch, un attore solido e capace di stare nel perimetro del ruolo, mettendo in campo tutte le sfumature richieste. Sullo spartito si muovono bene anche Elizabeth Olsen, Chiwetel Ejiofor, Benedict Wong, Xochitl Gomez, Michael Stuhlbarg e Rachel McAdams. Nell’insieme, “Doctor Strange nel Multiverso della Follia” è consigliabile, problematico.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria. Indicato preferibilmente per preadolescenti, adolescenti e adulti. Alcuni temi e immagini potrebbero non essere adatti ai più piccoli.

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