DONNE SENZA UOMINI

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Donna, Famiglia, Libertà, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Shirin Neshat
Durata
96'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Austria, Francia, Germania
Titolo Originale
Zanan bedoone mardan
Distribuzione
Bim Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Shirin Neshat, Shoja Azari tratto dal romanzo "Donne senza uomini" di Sharnush Parsupur
Musiche
Ryuichi Sakamoto
Montaggio
George Cragg

Orig.: Germania/Austria/Francia (2009) - Sogg.: tratto dal romanzo "Donne senza uomini" di Sharnush Parsupur - Scenegg.: Shirin Neshat, Shoja Azari - Fotogr.(Panoramica/a colori): Martin Gschlacht - Mus.: Ryuichi Sakamoto (musica persiana: Abbas Bakhtiari) - Montagg.: George Cragg - Dur.: 96' - Produz.: Susanne Marian, Martin Gschlacht, Philippe Bober.

Soggetto

Teheran, estate 1953. Un colpo di stato guidato da americani e inglesi depone il Primo Ministro eletto e riporta lo Scià al potere.Intanto quattro donne di diversa età e condizione sociale patiscono il disagio della loro condizione femminile: Fakhri, in età matura, sposata con scarso entusiasmo, ritrova un suo vecchio amore tornato dagli Stati Uniti; Zarin, giovane prostituta, vive senza poter vedere i volti degli uomini e tenta la fuga; Munis, sua coetanea, cerca di opporrsi all'isolamento che le impone il fratello religoso tradizionalista; la sua amica Faezeh sogna di sposare il dispotico fratello di Munis. Oggi, trenta anni dopo il tragico golpe che portò alla Rivoluzione islamica, ecco uomini e donne protestare per le strade di Teheran.

Valutazione Pastorale

Tra passato e presente, il corpo centrale della vicenda é quello relativo al 1953, con lo sguardo rivolto a quelle quattro donne, prototipi di una condizione femminile più generale. Shirin Neshat viene da una lunga attività come video artista. Un'esperienza che si ritrova in questo esordio al cinema, nel quale la regista dimostra bella capacità di sintesi narrativa e occhio acuto nella costruzione delle psicologie. A convincere é in particolare la nitida ricostruzione dell'Iran anni Cinquanta e, dentro, il modo robusto di far muovere i personaggi: arrivando a tocchi di struggente 'verità' riguardo al succedersi di dolori, gioie, attese, speranze tra pubblico e privato. Una voce che va ascoltata con attenzione, perché arriva dall'interno e si fa portavoce di pensieri e sensibiltà culturali e sociali attuali (Shirin Neshat é nata nel 1957). Un film interessante che dal punto di vista pastorale é da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito in occasioni mirate per avviare riflessioni sui molti argomenti che propone (Iran, donna, storia, società civile...). Qualche attenzione é da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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