Sogg.: Don Jakoby - Scenegg.: Don Jakoby, Paul Mones - Fotogr.: (Scope/a colori) Peter Pau - Mus.: Gary Chang - Montagg.: Bill Pankow - Dur.: 90' - Produz.: Moshe Diamant
Interpreti e ruoli
Jean-Claude Van Damme (Jack Quinn), Dennis Rodman (Yaz), Paul Freeman (Goldsmythe), Mickey Rourke (Stavros), Natacha Lindinger (Katherine Quinn), Valeria Cavalli (Maria Trifoli), Jay Benedict (Brandon), Rob Diem (Dieter Staal), Joelle Devaux-Vullion, Grant Russell, William Dunn, Asher Tzarfati.
Soggetto
Per anni uno dei migliori agenti del controspionaggio, Jack Quinn decide di ritirarsi per condurre una vita più tranquilla. Gli viene chiesto, come ultima missione, di catturare il pericoloso terrorista Stavros. Quinn si prepara con il consueto scrupolo ma stavolta qualcosa non funziona e l'azione fallisce. Per scontare l'errore, Quinn viene inviato nella Colonia, strano luogo dove sono nascoste quelle spie che bisogna far credere morte, in realtà troppo pericolose per circolare liberamente. Tuttavia nell'agguato Stavros ha visto morire il proprio figlio di sei anni, ed ora la moglie di Quinn e il bambino che sta aspettando sono l'obiettivo della sua vendetta. Quinn capisce di non poter rimanere fermo. Con la complicità di Yaz, eccentrico trafficante d'armi, evade dalla Colonia e riesce a raggiungere la moglie. Tutto troppo facile: in realtà si tratta di un agguato predisposto da Stavros. Quinn e Yaz fuggono, arrivano a Roma, dove è segnalata la presenza di Stavros e della moglie. All'ospedale dell' isola Tiberina, Quinn rivede la moglie: è appena nato il figlio, di cui Stavros si impossessa. Nello scontro diretto finale, Stavros muore. Quinn prende il figlio e si allontana. Yaz osserva un monumento distrutto dalle esplosioni e dice: "Vuoi vedere che devo pagare la multa?".
Valutazione Pastorale
si tratta di uno di quei film che prendono qualcosa da più generi, d'azione, di spionaggio, sostanzialmente d'avventura, dove si muovono agenti segreti, spietati terroristi, famiglie messe a rischio, vendette, una spruzzata d'ironia resa possibile dall'uso abbondante e assolutamente non realistico degli effetti speciali. Le immagini sono spettacolari, il ritmo è senza pause, ma il film alla fine rimane una scatola totalmente vuota. Niente riesce veramente ad interessare o a rimanere nella memoria. Dal punto di vista pastorale, lo si potrebbe definire uno di quei titoli per i quali è perfettamente calzante la valutazione di futile: niente di positivo, niente di negativo, superficialità, vacuità, forse inutilità, unita a qualche violenza di troppo. Utilizzazione: l'utilizzazione del film può essere trascurata sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze.