DR. AKAGI

Valutazione
Accettabile-riserve, Problematico, dibattiti**
Tematica
Guerra, Malattia, Politica-Società, Rapporto tra culture, Storia
Genere
Metafora
Regia
Shohei Imamura
Durata
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Giappone
Titolo Originale
Kanzo Sensei
Distribuzione
Istituto Luce

Orig. : Giappone (1998) - Sogg. : Hideko Nakada - Scenegg. : Shohei Imamura, Daisuke Tengan - Fotogr. (Panoramica / a colori) : Shigeru Komatsubara - Mus. : Yosuke Yamashita - Montagg. : Hajime Okayasu - Dur. : 128' - Produz. : Imamura production, Toei Co Ltd., Tohoku Shinsha Inc., Kadokawa Shoten, Comme des Cinemas, Catherine Dussart Productions.

Interpreti e ruoli

Akira Emoto (dr. Akagi), Kumiko Aso (Sonoko), Jyuro Kara (Umemoto), Masanori Sera (Toriumi), Jacques Gamblin (Piet), Keiko Matsuzaka (Tomiko), Misa Shimizu (Gin), Yukiya Kitamura (Sankichi), Masa Yamada (Masuyo), Tomoro Taniguchi . (Nosaka)

Soggetto

Estate 1945. Il Giappone é in guerra contro gli Stati Uniti e la sconfitta sembra ormai inevitabile. Nella cittadina di Tamano il cinquantenne dotor Akagi, medico generico, si sposta tutto il giorno di corsa, sempre pronto a prendersi cura di ogni malato.La gente lo ha soprannominato 'dottor fegato', perché, secondo lui, tutti i pazienti soffrono di disturbi epatici arrivati per contagio dalla Cina, anche a causa della guerra. A casa del dottore arriva la ventenne Sonoko che, in seguito alla morte dei genitori, era stata costretta a prostituirsi. La malattia del fegato é per il dottore una vera ossessione, al punto che, quando gli regalano un potente miscroscopio, Akagi comincia con ostinazione a cercare il modo per isolare il mortale agente patogeno. La notizia che il figlio é morto in guerra lo fa rinchiudere su sè stesso e lo porta ad accogliere a casa un prigioniero olandese fuggito da un vicino campo di prigionia. Ma tra gli ufficiali la situazione é molto tesa per le sorte contrarie della guerra, e così i soldati entrano in casa di Akagi per riprendere il prigioniero, sfasciano tutto, compreso il microscopio. Per procurarsene un altro, Akagi arriva tardi su un' isoletta ed una paziente muore. Addolorato, si appresta a tornare a casa quando, sul motoscafo, Sonoko sente una fragorosa esplosione e vede una luce accecante all' orizzonte: é la bomba atomica di Hiroshima. Sonoko dice: "Guarda, forse é il vento di Dio".

Valutazione Pastorale

Non sono molti i film di produzione giapponese che entrano in circolazione in Italia e, più in generale, in Europa. Gli ultimi sono stati tutti legati al prestigioso nome di Akira Kurosawa, morto nel settembre del 1998. Molto utile quindi risulta la presenza di questo film, anche perchè diretto da un altro regista di rilievo, Shoei Imamura, nato a Tokio nel 1926, attivo fin dal 1958 e vincitore per due volte della palma d' oro al festival di Cannes. Nella costruzione della storia, la figura del dottor Akagi diventa l'emblema dello stato confusionale di quel Giappone del 1945, e forse anche di quello di oggi. Attorno al dottore, si viene disegnando a poco a poco un ritratto più ampio. Il regista mostra la vita quotidiana del paesello che cerca di andare avanti come se niente fosse. In realtà la presenza della guerra incombe e condiziona i caratteri, le azioni, i comportamenti. Ci sono molti riferimenti ad abitudini e folklore giapponesi, riscattati da sentimenti autentici. Il finale diventa simbolo di una condizione umana più ampia, e quindi metafora per fare denuncia ed esprimere condanna della guerra. Dal punto di vista pastorale, il film ha molti elementi positivi, che lo rendono accettabile e problematico. Si segnalano riserve, per la presenza di alcune sequenze di violenza un po' fuori misura. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in maniera mirata ed opportuna, per proporlo nella giusta ottica: un denso, stimolante veicolo per conoscere meglio un Paese contraddittorio e spesso indecifrabile come il Giappone.

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