Il film è stato presentato in anteprima mondiale della 78a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia
Soggetto
Omaggio del regista Giuseppe Tornatore alla vita e all'arte musicale del maestro Ennio Morricone...
Valutazione Pastorale
Suscita non poca commozione la visione del documentario “Ennio”, presentato fuori concorso dalla 78a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia; un'opera che il regista Giuseppe Tornatore ha dedicato alla memoria del grande compositore Ennio Morricone, scomparso il 6 luglio 2020 all’età di 92 anni. Uscendo fuori dalla consueta durata dei documentari con i suoi 150 minuti, il film di Tornatore compone un dettagliato, avvincente e poetico racconto della vita e carriera di Morricone, passando dalle pagine dell’infanzia, la centralità della figura paterna che lo indirizza alla tromba, per proseguire poi con la formazione in conservatorio sulle orme di Goffredo Petrassi fino all’affrancamento come compositore di musica per il cinema. Nel documentario vengono richiamate molte, moltissime, delle oltre 500 colonne sonore realizzate dal compositore romano, come pure i tanti brani arrangiati per noti interpreti della musica leggera quali Gianni Morandi, Edoardo Vianello e Mina. Il film “Ennio” procede gradualmente nel corso dei decenni, dagli anni ’50-’60 sino alla fine della carriera di Morricone, segnata dalla vittoria nel 2016 del secondo Oscar per “The Hateful Eight” di Tarantino. Il film può contare su una lunga intervista che Tornatore aveva girato con Morricone prima della sua morte, conversazione intervallata da immagini d’epoca, sequenze di film e relative colonne sonore; in più, a imprimere maggiore trasporto e pathos sono le testimonianze di tanti artisti, colleghi e amici come Giuliano Montaldo, Marco Bellocchio, Dario Argento, i Taviani, Carlo Verdone, Barry Levinson, Roland Joffè, Oliver Stone e Quentin Tarantino. Pur non essendo probabilmente un documentario perfetto nella sua articolazione, “Ennio” si rivela un’opera che conquista per accuratezza, eleganza e diffusa dolcezza. Ci si accosta infatti alla dimensione pubblica e privata di Ennio Morricone attraverso lo sguardo di Tornatore, uno sguardo denso di rispetto e tenerezza, capace di portare lo spettatore al di là del già noto sul maestro per svelarne una pagina più intima, quasi fragile, dove si annidava però il genio assoluto. Con la sua smisurata produzione musicale, costellata da un numero non quantificabile di riconoscimenti, Ennio Morricone è una figura unica nel panorama italiano e mondiale, un’eredità per il nostro cinema e la nostra memoria culturale. Dal punto di vista pastorale il film “Ennio” è raccomandabile, poetico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito.