EROS

Valutazione
Discutibile, scabrosità
Tematica
Donna, Psicologia, Sessualità
Genere
Commedia
Regia
Michelangelo Antonioni, Steven Soderbergh, Wong Kar-Wai
Durata
39'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Francia, Italia, Lussemburgo
Titolo Originale
Eros
Distribuzione
Fandango
Musiche
Peer Raben
Montaggio
Suk Ping

Orig.: Francia/Italia/Lussemburgo (2004) - Ep. "LA MANO". Orig.: Cina/Hong Kong 2004 - Sogg. e scenegg.: Wong Kar Wai - Fotogr.(Panoramica/a colori): Christopher Doyle - Mus.: Peer Raben - Montagg.: Suk Ping - Dur.: 39' - Produz.: Wong Kar Wai - Ep. "EQUILIBRIUM". Orig.: Stati Uniti 2004 - Sogg. e scenegg.: Steven Soderbergh - Fotogr.(Panoramica/B&N e colori): Peter Andrews - Montagg.: Mary Ann Bernard - Dur.: 35' - Produz.: Gregory Jacobs - Ep. "IL FILO PERICOLOSO DELLE COSE". Orig.: Italia/Francia/Lussemburgo (2001) - Sogg. e scenegg.: Tonino Guerra da alcuni racconto di Michelangelo Antonioni - Fotogr.(Panoramica/a colori): Marco Pontecorvo - Mus.: Enrica Antonioni, Vinicio Milani - Montagg.: Claudio di Mauro - Dur.: 30' - Produz.: Domenico Procacci, Stephane Tchal Gadjieff, Raphael Berdugo, Jacques Bar.

Interpreti e ruoli

Ep. "LA MANO": Gong Li (Hua Yibao), Chang Chen (Xiao Zhang), Tin Fung (padrone Jin), Auntie Luk (Ying), Zhou Jianjun - Ep. "EQUILIBRIUM": Alan Arkin ( servo di Hua), Robert Downey Jr. (Zhao), Ele Keats - Ep. "IL FILO PERICOLOSO DELLE COSE": Christopher Buchholz ( amante di Hua), Regina Nemni (dott. Pearl), Luisa Ranieri (Nick Penrose), (la donna), (Christopher), (Cloe), (la ragazza/Linda)

Soggetto

LA MANO - A Shanghai nel 1963 Chang, un apprendista sarto, é attratto dalle misure del corpo di Miss Hua, prostituta d'alto bordo. Dopo averla conosciuta, Chang fa in modo di essere sempre lui l'incaricato della sartoria a seguire gli ordini della donna, di cui ben presto si innamora. L'amore di Chang resta immutato negli anni che seguono e Miss Hua non può ricambiarlo alla stessa maniera. EQUILIBRIUM - A New York nel 1955 un pubblicitario, ossessionato dal sogno ricorrente di una donna che conosce ma che non ricorda al risveglio, racconta tutto allo psicanalista. Mentre l'uomo parla sdraiato sul lettino, alle sue spalle il dottore è continuamente distratto da una donna che spia dalle finestre dello studio. IL FILO PERICOLOSO DELLE COSE - In Toscana oggi una coppia di quarantenni in crisi decide di fare una gita al mare per ritrovare un po' di slancio. Succede però che il marito, allontanatosi per qualche tratto, incontra una giovane dallo spirito libero e con lei ritrova l'antica passione. La moglie però non resta a guardare e alla fine ha anche lei un approccio con la ragazza.

Valutazione Pastorale

Le premesse erano allo stesso tempo stimolanti e rischiose. Stimolanti perché piaceva l'idea di 'ripescare' il film a episodi: ossia individuare un tema e affidarne lo svolgimento a registi diversi e in forma autonoma l'uno dall'altro. Rischiose perché il tema scelto (l'eros, appunto) é superinflazionato e,forse, troppo generico. Certo si parla di eros e si intende comprendere nel termine anche amore, passione, sentimenti: ossia tutta quella sfera attrattiva/repulsiva che, dentro ogni individuo, connota il confine tra ragione e irrazionalita, tra cuore e mente. Su questi percorsi si muovono sicuramente i primi due autori. Wong Kar Wai conferma uno stile personalissimo nel tratteggiare i rintocchi di un innamoramento che supera il tempo e al quale la prostituta risponde con gesti di un erotismo pudico e nascosto. Soderbergh disegna una corrosiva presa in giro non già del fatuo psicanalista ma del cliente che accetta di farsi sbeffeggiare da lui. Azzeccata la scelta di una suggestiva fotografia in B&N che dà più in risalto al rosso vestito della donna del sogno. Anche qui con tocchi misurati e appropriati. Ad apparire del tutto sfasato é, dispiace dirlo, l'episodio diretto da Michelangelo Antonioni. Il 92enne regista, ancora una volta penalizzato dagli improbabili dialoghi scritti da Tonino Guerra, affida l'idea dell'inafferrabilità del sentimento amoroso ad una serie di esibizioni di nudi che disturbano in quanto inutili, superflui, quasi voyeuristici per il totale vuoto narrativo in cui sono calati. Un racconto amaramente afono, stanco, insignificante, che si vorrebbe dimenticare nella lunga filmografia dell'autore ferrarese. Dovendo formulare una valutazione unificante, dal punto di vista pastorale, il film, nell'insieme dei tre episodi, è da considerare come discutibile e caratterizzato da scabrosità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con adeguata attenzione per la presenza dei minori. Stessa cura è da tenere in vista di passaggi successivi, anche televisivi, o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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