Estranei

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Dialogo, Dolore, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Letteratura, LGBTQ+, Metafore del nostro tempo, Morte, Politica-Società, Psicologia
Genere
Drammatico, Fantastico, Psicologico, Sentimentale
Regia
Andrew Haigh
Durata
105'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Gran Bretagna, Stati Uniti
Titolo Originale
All of Us Strangers
Distribuzione
Searchlight Pictures, Walt Disney Studios Motion Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Dal romanzo “Estranei” (“All of Us Strangers”) di Taichi Yamada, il copione è firmato da Andrew Haigh.
Fotografia
Jamie D. Ramsay
Musiche
Emilie Levienaise-Farrouch
Montaggio
Jonathan Alberts
Produzione
Graham Broadbent, Peter Czernin, Sarah Harvey. Casa di produzione: Film4 Productions, TSG Entertainment, Blueprint Pictures, Searchlight Pictures.

Candidato nel 2024 ai Golden Globe per la categoria miglior attore drammatico e ai Premi BAFTA per sei riconoscimenti

Interpreti e ruoli

Andrew Scott (Adam), Paul Mescal (Harry), Claire Foy (Madre di Adam), Jamie Bell (Padre di Adam)

Soggetto

Londra, oggi. In un nuovo grattacielo, che risulta per lo più disabitato, vive il quarantenne Adam. Uno scrittore bloccato nella creatività, come del resto nella vita: non ha mai superato la morte dei suoi genitori, avvenuta il giorno di Natale quando lui era ancora preadolescente. Una sera bussa alla sua porta il vicino Harry, più giovane di lui, che cerca di ingaggiare una relazione. Sulle prime Adam lo tiene a distanza, per timidezza e timore, poi inizia a frequentarlo. Contestualmente, trova la forza di ritornare nella sua vecchia casa di infanzia, dove con spaesamento ritrova i genitori che lo attendono…

Valutazione Pastorale

Candidato nel 2024 ai Golden Globe per la categoria miglior attore drammatico (Andrew Scott) e ai Premi BAFTA per sei riconoscimenti tra cui miglior film e interpreti, “Estranei” (“All of Us Strangers”) del regista britannico Andrew Haigh è distribuito nei cinema italiani da Searchlight Pictures, dalla Disney, dal 29 febbraio. Il film prende le mosse dal romanzo omonimo di Taichi Yamada, con una sceneggiatura firmata dal regista Haigh. Protagonisti Andrew Scott (“Spectre”), Paul Mescal (“Normal People”), Jamie Bell (“Billy Elliot”) e Claire Foy (“The Crown”). La storia. Londra, oggi. In un nuovo grattacielo, che risulta per lo più disabitato, vive il quarantenne Adam. Uno scrittore bloccato nella creatività, come del resto nella vita: non ha mai superato la morte dei suoi genitori, avvenuta il giorno di Natale quando lui era ancora preadolescente. Una sera bussa alla sua porta il vicino Harry, più giovane di lui, che cerca di ingaggiare una relazione. Sulle prime Adam lo tiene a distanza, per timidezza e timore, poi inizia a frequentarlo. Contestualmente, trova la forza di ritornare nella sua vecchia casa di infanzia, dove con spaesamento ritrova i genitori che lo attendono… “Adattare il libro – ha dichiarato Andrew Haigh – è stato un processo lungo e talvolta doloroso. Volevo esaminare il mio passato proprio come fa Adam nel film. Ero interessato a esplorare le complessità dell’amore familiare e dell’amore romantico, ma anche le peculiari esperienze vissute da una specifica generazione di persone gay cresciute negli anni Ottanta. Volevo allontanarmi dalla tradizionale storia di fantasmi del romanzo per trovare qualcosa di più psicologico, quasi metafisico”. L’autore – noto per “45 anni”, “Charley Thompson” e “Weekend” – chiarisce subito il perimetro del racconto e della sua riflessione. A ben vedere il film “Estranei” si muove su due binari narrativi tra loro legati. Anzitutto, l’opera mette a tema le relazioni familiari, il dialogo bruscamente interrotto tra genitori e figlio. Adam è rimasto infatti orfano da preadolescente, non trovando mai la forza di riprendersi da quello strappo doloroso. È rimasto bloccato dal punto di vista esistenziale. Giunto alla soglia dei quarant’anni è spiaggiato su un vicolo cieco: conduce una vita solitaria, non è realizzato professionalmente e non fa entrare nessuno nel suo mondo, non si autorizza ad avere delle relazioni. Quando fa ritorno nella sua casa d’origine è come si squadernasse per lui una visione tra sogno e realtà mistico-misteriosa: bussando alla vecchia porta di casa, trova i suoi genitori scomparsi, che lo accolgono, lo abbracciano, desiderosi di sentire i racconti sulla sua vita dopo l’incidente. Questo percorso narrativo è la parte più struggente e poetica del film: Haigh costruisce un flusso di ricordi, di pensieri ed emozioni che si intrecciano, amalgamano, permettendo ad Adam di ritrovare il sentiero per rimettersi in partita con la vita. Riavvolgendo il filo della sua storia, colmando le lacune del dialogo con i genitori – raccontando loro anche della sua omosessualità, il percorso di accettazione –, Adam riesce a far pace con se stesso e ad accettare la vita nella sua complessità, in equilibrio perfetto tra gioie e dolori, felicità e dispersioni, bene e male. Il secondo livello narrativo riguarda strettamente la relazione che Adam avvia con il vicino di appartamento Harry. Dopo un’esitazione iniziale, i due si abbandonano prima alla passione e poi alla conoscenza reciproca, mettendo in condivisione sofferenze, paure e zone d’ombra. E proprio qui i due piani narrativi si incontrano, si annodano: Adam, nonostante le reticenze iniziali, accetta di mettersi in gioco nell’amore, nella costruzione di un legame, proprio perché sta compiendo quel percorso di riparazione dai traumi del passato, dalle fratture subite. Solo dopo aver accettato la morte dei genitori capisce come la vita possa essere sì crudele, feroce, ma anche felicemente sorprendente, meritando dunque di essere vissuta in pienezza, con fiducia. Emerge così la complessità di un racconto che alterna sguardo esistenziale e familiare. Gli elementi di pregio del film “Estranei” sono di certo la regia ricercata di Andrew Haigh e le interpretazioni delicate e dolenti dei protagonisti Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell e Claire Foy. A questo si aggiungono uno stile visivo elegante in chiaroscuro, sospeso tra realtà e dimensione onirica, cui contribuiscono con efficacia la fotografia livida di Jamie D. Ramsay e le musiche malinconiche di Emilie Levienaise-Farrouch. A livello di copione, di ossatura narrativa, non tutto torna perfettamente, rivelando qua e là qualche incertezza, a metà strada tra furbizia e fragilità. Tanti i temi in campo, di stringente attualità e complessità: dialogo, amore, morte, elaborazione del lutto, identità, tematiche Lgbtq+. Un film che accosta momenti di delicatezza e poesia a squarci dolenti e drammatici, compresi anche passaggi molto diretti ed espliciti, legati alla relazione tra i due protagonisti. Per tali motivi, “Estranei” è da destinare a un solo pubblico adulto, capace di saperne gestire i contenuti. Film complesso, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Per i temi in campo, il film richiede un pubblico adulto.

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