
Il film è in distribuzione sulla piattaforma Prime Video
Interpreti e ruoli
Federica Pellegrini (se stessa), Matteo Giunta (se stesso), Cinzia Pellegrini (se stessa), Roberto Pellegrini (se stesso)
Soggetto
Storia della campionessa del nuoto Federica Pellegrini, record mondiale nei 200m stile libero, protagonista in 5 edizioni olimpiche dove ha ottenuto l’Argento ad Atene nel 2004 e l’Oro a Pechino nel 2008...
Valutazione Pastorale
Sulle prime il documentario “Federica Pellegrini. Underwater” diretto da Sara Ristori appare un po’ scontato, persino prevedibile, presentandosi come l’ennesimo racconto di un grande campione sportivo entrato nella storia e osannato dai media. Addentrandosi poi nelle pieghe dell’opera si scopre la sua forza e originalità. Una potenza riconducibile proprio a lei, Federica Pellegrini, la “divina”, l’“araba fenice”, che si racconta con onestà e autenticità, nella sua lunga marcia verso Tokyo 2020, Olimpiadi disputate nel 2021 a causa della pandemia. Nel film la Pellegrini, i suoi genitori Cinzia e Roberto così come il suo allenatore Matteo Giunta si mostrano senza filtri, superando la propria naturale riservatezza, rivelando emozioni nascoste e i ricordi di oltre vent’anni di attività. Federica Pellegrini non è solo una campionessa italiana, ma un’eccellenza sportiva internazionale: a tutt’oggi detiene il record mondiale nei 200m stile libero, in prima linea in ben 5 edizioni olimpiche dove ha ottenuto l’Argento ad Atene nel 2004 e l’Oro a Pechino nel 2008. La Pellegrini è l’unica italiana ad aver infranto il record del mondo in più di una specialità, toccando il suo vertice ai Mondiali di Roma nel 2009, Oro nei 200m e nei 400m stile libero. Accanto a lei in quegli anni il compianto allenatore Alberto Castagnetti, quasi un genitore aggiunto, la cui prematura scomparsa ha destabilizzato non poco la nostra campionessa. Nel corso del doc si alternano la preparazione per Tokyo, tra allenamenti in Italia, Stati Uniti e qualificazioni, con le imprese del passato, i primi successi all’età di 15 anni con il primo record del mondo; nel racconto figurano anche le fragilità di una giovane donna, il rapporto con il corpo, lo sbandamento nella bulimia, ma soprattutto i continui riscatti proprio come una fenice, quella tatuata sul collo, e poi il quotidiano fatto di abbracci con i familiari e l’intesa sportiva e sentimentale con Matteo Giunta. Insomma, il doc “Federica Pellegrini. Underwater” sebbene parta incerto poi vola al seguito della potente bracciata della nuotatrice, della sua forza e luminosità, di quelle sue imprese che fanno sussultare ed esultare ancora, sebbene siano ormai storia. Il documentario è consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è indicato per la programmazione ordinaria e per successive occasioni di dibattito, affrontando temi come sport, educazione e famiglia.