FERDINANDO E CAROLINA

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Matrimonio - coppia, Politica-Società, Potere, Storia
Genere
Commedia
Regia
Lina Wertmuller
Durata
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Medusa Film

Orig. : Italia (1998) - Sogg. e scenegg. : Lina Wertmuller, Raffaele La Capria - Fotogr. (Panoramica/ a colori) : Blasco Giurato - Mus. : Italo Greco, Paolo Raffone, Marcello Vitale - Montagg. : Pier Luigi Leonardi - Dur. : 102' - Produz. : Edwige ed Edwin Fenech per Immagine e Cinema (Italia), Le Studio Canal plus (Francia) con la collaborazione di Medusa Film.

Interpreti e ruoli

Sergio Assisi (Ferdinando), Gabriella Pession (Carolina), Nicole Grimaudo (principessa di Medina), Adriano Pantaleo (Ferdinando bambino), Lola Pagnani (Sara Goudar), Mario Scaccia ( Ferdinando anziano), Isa Danieli (la governante Fravulella), Silvana De Santis . (imperatrice Maria Teresa), Elio Pandolfi (abate Galiani), Leo Benvenuti (consigliere Tanucci), Armando Pugliese ( principe di San Severo), Gianni Bonagura (ambasciatore d' Austria), Carlo Caprioli (imperatore Giuseppe), Moira Grassi (Contessa di San Marco), Vanessa Sabet (Maria Giuseppa), Matt Patresi (Angelo Goudar), Yari Gugliucci (Gennarino Rivelli), Lucilla Vacondio (Lady Stratfordshire), Elena Presti ( principessa di Floridia), Paolo Di Giorgio (principe di Caramanico), Giuseppe Bottiglieri . (Giacomo Goudar)

Soggetto

Ferdinando di Borbone,re di Napoli, ormai anziato, giace malato nel proprio letto. Assalito da rimorsi e allucinazioni, per allontanare quelle visioni si dedica al ricordo della giovinezza e delle avventure galanti e incoscienti sue e di Carolina. Ecco dunque, in flashback, il piccolo Ferdinando al quale, ancora adolescente e cresciuto come uno scugnizzo, viene comunicato che é stato designato re di Napoli. Appena diventa un ragazzo, nell'ambito delle unioni politico-diplomatiche che caratterizzano la vita dei regnanti anche nel 18° secolo, Ferdinando si trova fidanzato con una principessa austriaca, figlia di Maria Teresa. Ferdinando si oppone, ma la promessa muore di vaiolo e subito viene sostituita da una seconda sorella. Anche questa però rimane vittima della stessa malattia. Ci sono segnali jettatori in queste morti, che Ferdinando vorrebbe evitare, ma arriva invece una terza sorella, Caterina. Anche la ragazza pensa che il 'napoletano' porti jella e non lo vuole sposare. Tuttavia il matrimonio va avanti e, quando si trovano a letto, i due ragazzi cedono ad un giovanile e irrefrenabile desiderio, che li fa diventare coniugi felici. Passano gli anni,l'attesa di un figlio maschio e le complicazioni dello scenario politico rendono la situazione più difficile. Carolina ha mire di potere e di comando molto ambiziose, Ferdinando non si mostra in grado di contrastarle. I personaggi più in vista della su corte, il ministro Tanucci, l'abate Galiani, il principe di San Severo non lo aiutano a difendersi da intrighi, avventure con donne occasionali, attentati. Così arriva il 1789, l'Europa é scossa dalla rivoluzione francese e Ferdinando, dal letto di morte, continua a sognare "quant'era bella Napoli...".

Valutazione Pastorale

Il film é di carattere 'storico', imperniato su eventi anche, anzi soprattutto, reali e drammatici, sul recupero di un pezzo di storia d'Italia del Settecento oggi certo poco conosciuto se non dimenticato. L'operazione poteva avere quindi una interessante valenza sul piano informativo, un utile punto di partenza per ricominciare a parlare di personaggi e avvenimenti di ieri, che non sono poi così lontani dall'oggi. Quest'obiettivo é raggiunto solo in parte: a prevalere é infatti (si dovrebbe dire inevitabilmente) la mano della Wertmuller, il suo stile sempre eccessivo, quel modo sottolineato e appesantito di descrivere luoghi, protagonisti, fatti. Sempre a metà tra ironia acuta e sberleffo esagerato che cade nel grottesco e nel macchiettistico, la regista conferma una bella padronanza figurativa e di immagini ma volta tutto sopra le righe,toglie al racconto passione e ardore, e riduce l'insieme ad un teatrino scombinato e disordinato. Ne risulta confusione nel dipanarsi degli eventi, con prevalenza eccessiva di siparietti leggerini e più accattivanti. Dal punto di vista pastorale, nell'alternanza di momenti comunque validi e di altri meno sorvegliati, il film é da ritenere discutibile, evidenziandone alcune ambiguità sul piano della costruzione generale. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. Può essere recuperato ( ma con opportuni supporti che definiscano lo 'stile' particolare della regista) in occasioni mirate, come affresco di un momento storico dell'Italia del Settecento.

Le altre valutazioni

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