FIRELIGHT

Valutazione
Inaccettabile, ambiguo
Tematica
Politica-Società, Storia
Genere
Drammatico
Regia
William Nicholson
Durata
121'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Firelight
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Musiche
Christopher Gunning
Montaggio
Chris Wimble

Orig.: Stati Uniti (1997) - Sogg. e scenegg.: William Nicholson - Fotogr.(Scope/a colori): Nic Morris - Mus.: Christopher Gunning - Montagg.: Chris Wimble - Dur.: 121' - Produz.: Brian Eastman.

Interpreti e ruoli

Sophie Marceau (Elizabeth Laurier), Stephen Dillane (Charles Godwin), Kevin Anderson (John Taylor), Lia Williams (Constance), Dominique Belcourt (Louisa), Joss Ackland (lord Clare), Sally Dexter (Molly Holland), Emma Amos, Maggie Mc Carthy, Wolf Kahler, Annabel Giles.

Soggetto

Londra 1837. Per liberare il padre dai debiti, Elisabeth, giovane istitutrice, accetta la proposta dell'aristocratico Charles: insieme si recano in Normandia, dove in un albergo trascorrono tre notti. Il patto prevede che in cambio dei soldi necessari al padre, Elisabeth dia allo sconosciuto un figlio. Inaspettatamente tra i due nasce una reciproca passione, ma Charles é irremovibile: finiti i tre giorni, parte, nove mesi dopo Elisabeth dà alla luce una bambina che, come da contratto, le viene subito portata via. Passano sette anni, Elisabeth arriva a Selcombe Place, nella regione del Sussex, chiamata ad occuparsi come istitutrice di una bambina dal carattere difficile, Louisa. Charles, ora sposato, proprietario della tenuta e padre adottivo di Louisa, rimane sconcertato nel riconoscere nella donna colei con cui, quasi otto anni prima, aveva trascorso tre notti importantissime. La passione rinasce, ma non può esplicarsi. Charles fa molti debiti, deve vendere tutto, la moglie muore. Si apprende che il responsabile é Charles. Elisabeth è spaventata, i due si abbracciano, ma lei dice: "Che Dio abbia pietà di noi". La piccola Louisa si fa avanti, vede Elisabeth e la chiama mamma.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un soggetto, scritto dallo stesso regista, che vuole con evidenza recuperare atmosfere, situazioni, accadimenti che hanno caratterizzato la narrativa europea ottocentesca. Drammi forti, passioni, privazioni, gelosie, soluzioni estreme: tutto il repertorio che rimanda ad un'epoca e a contesti storici precisi viene descritto e proposto senza preoccupazioni di sorta. Come in campo letterario ci sono stati esiti importanti e altri decisamente mal riusciti (molti dei cosiddetti "feuilleton"), così anche al cinema si ricordano eccellenti melodrammi in costume, e copioni invece mal riusciti. "Firelight" appartiene a questa seconda categoria. Il racconto si lascia troppo cadere su aspetti che impongono gravi cadute di valori, vi si adagia con compiacimento, senza mai dimostrare asciuttezza o distacco critico. Il quadro morale che ne emerge è troppo superficiale e privo di autentico dolore. Forse la bella forma della confezione ha prevalso nel lavoro del regista. Dal punto di vista pastorale, il film é dritenersi inaccettabile, per la sua costante e sottolineata ambiguità.
UTILIZZAZIONE: il film é da escludere dalla programmazione ordinaria. Da valutare la possibilità di un recupero in occasioni di proposte sul rapporto tra Ottocento e cinema. Attenzione per i minori in presenza di visioni casalinghe.

Le altre valutazioni

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