FUGHE E APPRODI

Valutazione
Consigliabile, Realistico
Tematica
Cinema nel cinema, Famiglia, Storia
Genere
Documentario
Regia
Giovanna Taviani
Durata
80'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Cinecittà Luce
Musiche
Giuliano Taviani, Carmelo Travia
Montaggio
Benni Atria, Luca Gasparini

Orig.: Italia (2010) - Sogg. e scenegg.: Giovanna Taviani con Francesco D'Ambra - Fotogr.(Panoramica/b&n-a col.): Duccio Cimatti, Alessandro Ghiara - Mus.: Giuliano Taviani, Carmelo Travia - Montagg.: Benni Atria, Luca Gasparini - Dur.: 80' - Produz.: Grazia Volpi, Lorenzo Perpignani per Kaos Cinematografica.

Interpreti e ruoli

Francesco D'Ambra (se stesso), abitanti delle Isole Eolie.

Soggetto

Arrivata per la prima volta nelle isole Eolie nel 1974 all'età di 4 anni, Giovanna Taviani vi torna dieci anni dopo, per interpretare un piccolo ruolo nel film "Kaos" dei fratelli Taviani, padre e zio. Oggi, 25 anni più tardi, eccola ancora in quelle isole, a bordo della tartana dalla vela rossa guidata da Francesco D'Ambra, pescatore, anche lui coivolto nella pellicola del 1984. Ora Giovanna cerca di capire cosa é cambiato, andando a visitare i luoghi dove girarono la Bergman e la Magnani, dove fu ambientato "La villeggiatura", a testimonianza di quando quelle terre erano triste metà di confino per i dissidenti del fascismo. E poi Antonioni e "L'avventura", i documentari di De Seta e Mingozzi, i ricordi di molti residenti, la voce di uomini e donne più giovani.

Valutazione Pastorale

" 'Fughe e approdi' - dice Giovanna Taviani-è una scommessa d'amore che dedico agli abitanti delle isole Eolie e ai padri del cinema italiano". Sono tanti i motivi di suggestione che emergono da questo reportage, girato in un lungo arco di tempo e condensato in una serie di tracce che svariano dall'ambiente al costume, dal cinema alla letteratura. Se è vero che la regista entra di persona nel racconto (coinvolta appunto e tutt'altro che estranea), in qualche punto rallentando l'ispirazione, a prevalere è l'intenzione di costruire una memoria forte e coerente, di restituire immagini cariche di humus, di terra, di sole e di mare, di una simbiosi uomo/ambiente difficile da spezzare, ieri come oggi. Per molti i fatti, i film e i personaggi raccontati saranno un novità. Ed è un pregio ulteriore dell'operazione, aiutare a ricordare momenti di storia e insieme fotografare la luce stordente dei luoghi, una quotidianità che vive di tradizione e deve fare i conti con la modernità. Occasione anche per riportare in primo piano il documentario, forma espressiva più che mai da recuperare. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme realistico.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come proposta di riflessione anche in ambito scolastico e didattico.

Le altre valutazioni

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