GANGSTERS

Valutazione
Inaccettabile, crudo
Tematica
Amicizia, Guerra, Politica-Società, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Massimo Guglielmi
Durata
113'
Anno di uscita
1992
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
GANGSTERS
Distribuzione
I.I.F.
Soggetto e Sceneggiatura
Claudio Lizza, Federico Pacifici tratto da un racconto di Claudio Lizza
Musiche
Armando Trovajoli
Montaggio
Nino Baragli

Sogg.: tratto da un racconto di Claudio Lizza - Scenegg.: Claudio Lizza, Federico Pacifici - Fotogr.(panoramica/a colori): Paolo Rossato - Mus.: Armando Trovajoli - Montagg.: Nino Baragli - Dur.: 113' - Produz.: A.M.A. Film, Clesi Cinematografica, Cristaldi Film, Massfilm.

Interpreti e ruoli

Ennio Fantastichini (Giulio), Giuseppe Cederna (Umberto), Isabella Ferrari (Evelina), Giulio Scarpati (Enrico), Luca Lionello (Franco), Claudio Bigagli, Ivano Marescotti, Maria Monti, Mattia Sbragia

Soggetto

Terminata da poco la guerra, a Genova nel 1945 un gruppo di ex-partigiani sembra voler continuare il conflitto con scopi puramente vendicativi. Sono giovani che, con ancora negli occhi e nella memoria le delazioni, le torture e le esecuzioni praticate dai nazisti e dai fascisti a tutti i compagni e vittime innocenti, hanno deciso di passare alla resa dei conti verso chi è rimasto impunito. Quello più impegnato ideologicamente e più spietato è Umberto (che peraltro si dà da fare lucrosamente con il mercato nero). Ne subiscono il fascino Enrico, l'autista del gruppo, e Franco, un pugile di periferia. Manca però a tutti la guida di Giulio, già loro capo durante la Resistenza. il più anziano, ora maestro elementare. Umberto lo contatta nel nome dei vecchi tempi: ma Giulio è diventato insicuro e scettico, convinto che ben poco cambierà e che i delatori non saranno rimossi in quanto molti, anzi troppi, sembrano tutt'ora in auge. Come gli dice anche Bava, il responsabile del Partito Comunista locale, la politica di avvicinamento concepita ed attuata da Togliatti esclude giustizieri che agiscono come banditi autentici. In più Giulio si è innamorato di Evelina, una biondina prostituta e morfinomane, che occupa una stanza nella sua stessa pensione. Grazie a Nicola (ex-partigiano ora medico d'ospedale e amico di Giulio) qualche dose di morfina è assicurata alla giovane e costei ricambia con il calore del suo corpo colui che la protegge. Frattanto Anderson, un altro fascista compromesso con gli occupanti tedeschi viene ucciso da vari colpi. Al fatto assistono due Carabinieri e Umberto, pieno di livore, elimina anche loro. Bava è furibondo e l'arma dei Carabinieri fa le sue indagini. Giulio, pur indeciso e lacerato, venderà i suoi fedelissimi, organizzando per il Partito la loro cattura, in cambio della propria impunità. Così Umberto, Enrico e Franco cadono nella trappola preparata dai Carabinieri. Giulio è ormai un uomo distrutto: anche l'amante lo ha piantato per andarsene a Napoli con un ufficiale Americano. Con il denaro datogli da Bava a nome del Partito e qualche nome cui appoggiarsi, ormai solo com'è, al capo della brigata combattente di un tempo non resta che lasciare Genova con il proprio carico di illusioni sfiorite e di ricordi anche esaltanti, poi diventati duri ed amari.

Valutazione Pastorale

Si avverte nel film la mancanza di un forte clima d'epoca che, sotto il profilo ideologico e politico, poteva essere più convincente. Il provocatorio titolo induce a pensare che volutamente si è inteso etichettare come banditi e criminali coloro che, sotto motivi di bandiera, a guerra finita continuavano a fare i giustizieri e a regolare i conti per scelta personale. Il loro ex-capo brigata, è imbolsito e scettico: partecipa all'esecuzione orrenda di Anderson quasi costretto e, cosa ancor più orrenda, poiché è stato deciso di fare eliminare i suoi ex compagni li tradisce pur di avere l'impunità e rifarsi una vita. Giulio è un uomo ormai svilito e anche l'amore della giovane prostituta è ormai un miraggio. I fedeli di un tempo sono morti, l'uccisione di due Carabinieri è un crimine ed una feroce bravata, un errore enorme dell'allucinato Umberto. Questa cronaca realistica è cruda: vi sono realtà innegabili, memorie e valori da rispettare, comportamenti umani e logiche di parte che, sia pure a 50 anni di distanza da guerra e Resistenza autentica, riaprono ferite dolorose e discussioni. Quanto ai personaggi, inutile quello del pugile, esangue l'autista (interprete Giulio Scarpati), addirittura esagitato Cederna come Umberto (il più "rosso" e criminale della banda, che alterna tranquillamente le rivoltellate, alle gestione del mercato nero nei "Carrugi". Isabella Ferrari tra fiale di morfina e nudità, recita con una dizione sciatta e flebile. L'unico più corposo e ambiguo è Ennio Fantastichini, con i suoi dubbi, purtroppo eccessivamente fisso nella teatralità spesso vistosa che l'attore sembra prediligere.

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