Orig.: Italia (2014) - Sogg. e scenegg.: Giorgio Treves - Fotogr.(Normale/a colori): Alireza Moyahes - Mus.: Lamberto Macchi - Montagg.: Ivano Tempera - Dur.: 72' - Produz.: IterFilm, Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con RAI Cinema - 71^ Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (2014), sezione "Venezia Classici".

Interpreti e ruoli

Gian Luigi Rondi (se stesso), Registi, Attori, critici e storici del cinema nel ruolo di se stessi.

Soggetto

La vita di Gian Luigi Rondi, critico e storico del cinema, saggista e organizzatore culturale, e, dall'altra parte, sceneggiatore, regista di documentari e attore.

Valutazione Pastorale

Passati i novanta anni, Gian Luigi Rondi si mette in gioco come "testimone di se stesso", ossia ricostruisce il lungo diario della propria avventura umana e professionale nel mondo del cinema. Il giornalista comincia a lavorare nel quotidiano romano "Il Tempo" subito dopo la seconda guerra mondiale. Ed ecco, a seguire, le testimonianze di nomi quali Gilles Jacob, Carlo Lizzani, Ettore Scola, Francesco Rosi, Paolo e Vittorio Taviani, Pupi Avati, Gina Lollobrigida, Margarethe Von Trotta, Adriano Ossicini ed altri. Con il supporto di inediti materiali d'archivio rivediamo la storia d'Italia del XX secolo, e a fianco quella del cinema di casa nostra. Per Gian Luigi Rondi cinema e vita procedono di pari passo. Montato con semplicità e affetto da Giorgio Treves, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, e nell'insieme realistico.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare, più che in programmazione ordinaria, in occasioni mirate per parlare di cinema italiano, attraverso uno dei suoi maggiori protagonisti.