GIOCHI PERICOLOSI

Valutazione
Discutibile, Crudezze
Tematica
Genere
Thrilling
Regia
Bruce Malmuth
Durata
97'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
PENTATHLON
Distribuzione
Cecchi Gori Group
Soggetto e Sceneggiatura
William Stadiem, Gary McDonald, Gary Devore William Stadiem, Bruce Malmuth
Musiche
David Spear
Montaggio
Richard Nord, Joseph Gutowski

Sogg.: William Stadiem, Bruce Malmuth - Scenegg.: William Stadiem, Gary McDonald, Gary Devore - Fotogr.: (normale/a colori) Misha Suslov - Mus.: David Spear - Montagg.: Richard Nord, Joseph Gutowski - Dur.: 97' - Produz.: Martin E. Caan

Interpreti e ruoli

Dolph Lundgren (Eric Brogar), David Soul (Mueller), Renee Coleman (Julia), Daniel Riordan (Rhinehardt), David Drummond (Hundt), Philip Bruns (Vic), Roger E. Mosley (Creese), Erik Holland, Evan James, Gerald Hopkins, Bruce Malmuth, Andreas Renell

Soggetto

Lipsia, 1972. Nel collegio militarizzato per bambini dove si allenano i futuri campioni del pentathlon, il piccolo Eric Brogar perdendo la gara in salita, preceduto dal rivale Rhinehardt, viene rimproverata dal fanatico allenatore Mueller, funzionario della Stasi, il famigerato Servizio segreto del paese, che considera il ragazzo una sua creazione. Ormai adulto, Eric ha la soddisfazione nel 1988 alle Olimpiadi di Seoul di conquistare la medaglia d'oro a spese dei vecchi rivali di collegio, rifiutando il doping, che invece stronca Rhinehardt. Affascinato dall'occidente, e da Julia, una bella atleta statunitense, Brogar trova asilo politico in America grazie ad una rocambolesca fuga all'aereoporto, nonostante un agente della Stasi lo ferisca ad una gamba. Mentre il padre viene assassinato a Berlino dal sadico Mueller, Eric, in piena crisi esistenziale e pieno di livore con tutti, viene lasciato a malincuore da Julia. Ma il padrone del fast food di Los Angeles dove lavora, Creese, compreso lo stato d'animo del giovane, per risollevarsi il morale lo convince ad allenarsi di nuovo. Ma Mueller, con un gruppetto di neonazisti, giunge in California per vendicarsi del tradimento di Eric e attentare alla vita dell'ambasciatore tedesco. Sfuggito ad un primo attentato, Eric, che si è rimesso con Julia, si rifugia nello chalet di montagna del padre di lei, Vic, ex ufficiale dei marine, ma grazie ad un'intercettazione telefonica Mueller ed i suoi raggiungono Eric, malmenano Vic e sequestrano l'atleta. Mueller, sempre più esaltato, uccide il presidente del Partito Nazista clandestino americano, che si oppone al folle progetto di uccidere l'ambasciatore tedesco durante una cerimonia di riconciliazione e di pace in memoria delle vittime dell'Olocausto, e con una falsa èquipe televisiva si introduce nel recinto dove avviene la cerimonia, e sotto la minaccia delle armi inserisce nella diretta televisiva una cassetta delirante inneggiante al neonazismo. Eric frattanto si trova legato e sotto vigilanza nel furgone, riuscito a liberarsi, affronta gli attentatori e li sbaraglia, mentre Mueller riesce a fuggire. Poco tempo dopo Eric ritrova Mueller al traguardo della prima gara ufficiale da lui vinta e, per difendersi riesce ad ucciderlo.

Valutazione Pastorale

il film, per la verità pieno di lungaggini e un pò debole come soggetto, avrebbe potuto meglio sfruttare la nuova situazione creatasi nella Germania est dopo la caduta del comunismo ed il riciclaggio, accennato a grossi tratti, della vecchia Stasi nel purtroppo sempre più invadente e mai domo movimento neonazista. Qui invece, per dare spazio alla muscolatura imponente di Dolph Lundgren si confeziona la storia solo per mostrare il protagonista che corre, salta, scazzotta rivali e spara o sbaciucchia la sua bella, sempre con la tipica inespressività dei superdotati fisici. Il film avrebbe una tematica di per sè accettabile, sul piano pastorale, ma il sadismo ed il fanatismo di Mueller e soci, la facilità e l'efferatezza dei delitti ed il clima di violenza rendono il lavoro discutibile.

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