GIORNI E NUVOLE

Valutazione
Accettabile, problematico * *
Tematica
Famiglia, Giovani, Lavoro, Matrimonio - coppia
Genere
Commedia
Regia
Silvio Soldini
Durata
118'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Italia, Svizzera
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Doriana Leondeff, Francsco Piccolo, Feredica Pontremoli, Silvio Soldini Doriana Leondeff, Francesco Piccolo, Silvio Soldini
Musiche
Giovanni Venosta
Montaggio
Carlotta Cristiani

Orig.: Italia/Svizzera (2007) - Sogg.: Doriana Leondeff, Francesco Piccolo, Silvio Soldini - Scenegg.: Doriana Leondeff, Francsco Piccolo, Feredica Pontremoli, Silvio Soldini - Fotogr.(Panoramica/a colori): Ramiro Civita - Mus.: Giovanni Venosta - Montagg.: Carlotta Cristiani - Dur.: 118' - Produz.: Lionello Cerri.

Interpreti e ruoli

Margherita Buy (Elsa), Antonio Albanese (Michele), Alba Rohrwacher (Alice), Giuseppe Battiston (Vito), Paolo Sassanelli (Salviati), Fabio Troiano (Riki), Carla Signoris (Nadia), Antonio Carlo Francini (Luciano), Teco Celio (Terzetti), Arnaldo Ninchi (padre di Michele), Carlo Scola (Fabrizio), Alberto Giusta (Roberto), Orietta Notari (sig.ra Carminati), Nicoletta Maragno (restauratrice), Tatiana Lepore . (Cristina), Marika Ceregini . (segretaria ditta di Michele)

Soggetto

A Genova, oggi: Elsa e Michele, sposati da vent'anni, una figlia grande, una certa serenità economica che permette a Elsa di coronare l'antico sogno di laurearsi in storia dell'arte. Un giorno però Michele non può più tacere: ha perso il lavoro, e niente può più essere come prima. L'equilibrio familiare finora costruito ben presto salta. Liti, incomprensioni, battibecchi diventano insopportabili e sembra che ognuno voglia andare per conto proprio. Solo grazie alla volontà di non buttare all'aria quanto fino a quel momento costruito, diventa possibile ritrovarsi e progettare insieme un nuovo futuro.

Valutazione Pastorale

Il mondo del lavoro, il mondo della famiglia. Non lavoratori precari, non giovani in cerca di prima occupazione ma uomini maturi che si trovano senza quell'impegno quotidiano che è si fonte di reddito ma anche (talvolta) luogo dove si porta la propria capacità di concorrere a qualche progettualità operativa. Non rapporti occasionali, ma una famiglia, un nucleo piccolo eppure animato dalla stessa voglia di costruire qualcosa di duraturo attraverso i sentimenti e la loro condivisione. In questo contesto entra Soldini, con circospezione, con delicatezza, con quel timore che caratterizza il suo cinema riservato, appartato ma forte, carico di suggestioni. "Ho lottato -dice- per arrivare ad un finale che contenesse una speranza e che fosse al tempo stesso verosimile. Un punto di arrivo che ci raccontasse un cambiamento, uno scatto dei personaggi". Si sarebbe tentati di definire il racconto semplice, se non fosse che si tratta della semplicità del coraggio, di una forza che nasce dalla convinzione di non dover perdere niente di quanto si è costruito: un matrimonio, una figlia, rapporti sociali improntati alla civiltà e al rispetto. Il tempo sospeso avvolge i protagonisti nel finale, ma prima c'è stata la realtà di una città, di ambienti concreti, di luoghi di lavoro, del 'vero', che non può mai essere dimenticato. Il vero che nasce sul volto di Albanese e della Buy, attori al meglio di una interpretazione ' autentica'. Perché Soldini è uno che sa dirigere gli attori. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, e certo problematico. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre in seguito come prodotto denso di stimoli e suggestioni sull'Italia contemporanea.

Le altre valutazioni

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