Orig.: Italia (2004/2005) - Sogg. e scenegg.: Louis Nero - Fotogr. (Panoramica/a colori): Louis Nero - Mus.: Tiziano Lamberti - Montagg.: Louis Nero - Dur.: 98' - Produz.: L'Altrofilm produzione - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Daniele Savoca (Hans Schabe), Simona Nasi (Rita Fox), Franco Nero (barbone/giudice), Silvano Agosti (barbone), Eugenio Allegri (malato), Caterina De Regibus (infermiera), Lola Gonzales (madre), Sax Nicosia (presentatore), Walter Succu (presidente), Giuseppe Cesario . (prof. Wittemberg)
Soggetto
Hans é un soggetto disturbato fin dalla giovane età, a causa di una predisposizione ereditaria e dei comportamenti psicotici dei genitori. Con gli anni la paranoia di Hans evolve in una fobia verso i rifiuti e la loro inarrestabile crescita, fino alla conclusione che il mondo li sta accumulando per farglieli, appena possibile, ingurgitare tutti. Il passaggio successivo é quello di individuare nella massiccia presenza di cittadini di colore la causa dell'enorme mole di rifiuti: i neri lo vogliono uccidere, facendogli ingoiare tutta la spazzatura prodotta. Dopo un certo periodo in cui la fobia sembra attenuarsi, ecco che un giorno Hans vede in un vicolo una coppia di colore che fa l'amore. La assale e violenta la donna. Arrestato, subisce un processo, al termine del quale viene condannato e rinchiuso in manicomio. Quando una infermiera di colore entra nella sua cella per portargli da mangiare, Hans abusa di lei fino ad ucciderla. Quindi si avvicina allo specchio e vi vede riflessa la propria immagine con un volto di persona di colore.
Valutazione Pastorale
Louis Nero, autore del copione e regista, dice che: "Il lungometraggio trae ispirazione dall'incontro tra il teatro dell'assurdo di Adamov e le teorie freudiane sull'isteria. Il film analizza una paranoia e la sua evoluzione in un individuo altamente disturbato." Premesse impegnative e obiettivo importante. A dimostrarsi carente é lo svolgimento, perché Nero, nel voler essere a tutti i costi anticommerciale, anti cinema "ufficiale", alternativo, fuori dal coro, finisce per perdere di vista un sia pur minimo barlume di comunicativa verso lo spettatore. Volutamente sgrammaticato, il racconto viene affidato ad una narrazione ellittica e confusa, e i buoni propositi affogano in un manierismo sperimentale asfittico e in troppi momenti afono. Dal punto di vista pastorale, in rapporto anche alla serietà dei temi adombrati (la 'follia', la paranoia della società...), il modesto svolgimento induce a valutare il film come inconsistente e nell'insieme velleitario. UTILIZZAZIONE: il film poco si adattta ad una programmazione ordinaria. Può essere recuperato in occasioni mirate, per accostare forme sperimentali di racconto e di 'visione'. Attenzione é da tenere per i bambini in caso di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.