Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg. e scenegg.: Ed Stone, Mark Illsley, Phil Reeves - Fotogr.(Panoramica/a colori): Bruce Douglas Johnson - Mus.: Peter Harris - Montagg.: Norman Buckley - Dur.: 100' - Produz.: Mark Illsley, Rick Montgomery, Ed Stone.
Interpreti e ruoli
Jeremy Northam (Harry Sawyer), Steve Zahn (Wayne), William H.Macy (Chappy Dent), Illeana Douglas (Dorine Schaefer), Ally Walker (Josephine 'Joe' McLintock), Tim Bagley (David), Michael Hitchcock (Steven), Jillian Berard (Madison), Paul Dolley . (il giudice)
Soggetto
Condannati ai lavori forzati, Harry, Wayne e Bob durante un trasferimento riescono ad evadere e decidono di dividersi. Harry e Wayne rimangono insieme e rubano un camper dove viaggiavano due gay, produttori di concorsi artistici per bambini. Lungo la strada lo sceriffo Dent li ferma, li scambia per i due attesi professionisti dello spettacolo e li accompagna ad Happy, la cittadina dove si dovrà svolgere il concorso denominato 'Piccole spremute d'arancia'. Presi per omosessuali, Harry e Wayne ritengono prudente non dare smentite, anche perché hanno messo gli occhi sulla ben fornita banca locale. Mentre Harry entra in amicizia con il direttore della banca,la bella e delusa Joe, Wayne deve preparare le bambine ed è costretto ad inventarsi giochi ed esercizi incredibili. I suoi sforzi di fantasia gli ottengono l'attenzione di miss Schaffer, la responsabile delle bambine. Intanto lo sceriffo Dent, a sua volta gay, invita ad uscire Harry, che non può rifiutarsi. Tra equivoci ed imbarazzi, Bob, il terzo evaso, arriva in paese e partecipa alla progettata rapina. Il colpo dovrebbe avvenire durante l'esibizione delle bambine, che però viene rinviata. Bob allora prende in ostaggio Joe, e spara a Dent che rimane ferito. Tempo dopo le bambine fanno uno spettacolo davanti al carcere. Joe è in visita a Harry e gli dice che lo aspetterà 22 mesi.
Valutazione Pastorale
La commedia, di taglio qua e là brillante ma meglio definibile come grottesca, alterna tre momenti: un po' di umorismo banale ma efficace; alcuni passaggi giocati su stereotipi ben individuabili ( macchiette più che personaggi); l'insistere sulla presenza degli omosessuali. Se é giusto dire che la storia non ha messaggi precisi da trasmettere, che si tratta di un prodotto prevalentemente commerciale ben costruito ma di poca sostanza, é altrettanto doveroso sottolineare che la comicità in certi passaggi si fa più pesante, che alcuni dialoghi sono inutilmente volgari e che la frequenza degli atteggiamenti omosessuali a lungo andare diventa stucchevole, dando l'impressione di risolversi nella consueta irrisione dei valori 'positivi'. Il film é dunque da vedere nel suo stile misto tra ironia e sarcasmo, come una commedia degli equivoci ora beffarda ora 'buonista'. Dal punto di vista pastorale, l'alternanza di momenti riusciti e meno felici si traduce nella valutazione del discutibile, sottolineando le scabrosità dovute alle situazioni presentate.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film é da utilizzare in occasioni mirate, come esempio di commedia che tratta argomenti anche delicati con piglio brioso e scanzonato.